Piombino. Parco di macchinari rubati nei guai il titolare della pesca sportiva

 
PIOMBINO DESE.
Macchinari rubati al laghetto di pesca sportiva, a processo Mario Baccega, di Scorzè (Ve), e Francesco Calabrò, di Torreselle; devono rispondere davanti al giudice Carla Gatta del reato di ricettazione. La vicenda è stata ricostruita ieri mattina dal luogotenente dei carabinieri Giuseppe Maraschio: «Il 25 marzo 2007, domenica, pattugliavamo la zona di Torreselle. Siamo passati davanti al «Lago dei Cigni» e sul piazzale abbiamo trovato parcheggiati un semirimorchio e un escavatore, accanto anche un rullo compressore senza tacchetta di identificazione e un mini-escavatore. La presenza dei macchinari in quel posto ci è parsa strana: Calabrò, che gestisce l'impianto di pesca sportiva, non è un impresario. Abbiamo sequestrato i mezzi e dalle indagini è emerso che il semirimorchio era stato rubato dalle parti di Thiene (Vi) 6 giorni prima; l'escavatore era stato portato via la notte prima da un cantiere di Cartigliano (Vi); il rullo era in dotazione in un cantiere stradale a Milano, dal quale mancava da 3 mesi; il miniescavatore era stato razziato da Padernello di Paese (Tv)». Baccega, pregiudicato e detenuto, avrebbe procurato i macchinari a Calabrò per lavori nell'impianto di pesca sportiva. Processo rinviato al 27 gennaio. (s.b.)

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