Pista ciclabile invasa dagli escrementi dei cavalli

Gli operai del comune hanno riempito quattro secchi. E il conto delle pulizie, tanto per cambiare, lo pagano i contribuenti

MESTRINO. È un problema che si avverte durante tutto l’anno, ma che diventa fastidioso durante la bella stagione, quando si vive più spesso all’aria aperta e si passeggia: le deiezioni dei cani lungo le piste ciclabili e nei parchi. Ma a Mestrino il problema riguarda pure i cavalli. Un problema decisamente “grosso” visto il quantitativo di feci che gli equini riescono a spargere al suolo.

«E’ chiaro che non si può chiedere ai cavalieri di girare con secchio e pala oppure di attaccare un sacco sotto la coda del cavallo», dichiara l’assessore all’Ambiente Giovanni Tombolato, «ma ci vuole comunque rispetto. Lungo la pista ciclabile i cavalli non possono camminare, in quanto vietato dal Codice della strada: comprendo che per viaggiare più sicuri si preferisca un percorso protetto, ma in pista ciclabile non è consentito e i vigili potrebbero multarli. Purtroppo non riusciamo ad avere agenti sempre presenti sul territorio a controllare anche questo tipo di infrazioni».

Oltre ai problemi legati alla circolazione promiscua in uno spazio ristretto, i cavalli, è inutile dirlo, se defecano non lo fanno certo come se fossero dei chihuahua. «Per ripulire un tratto di pista ciclabile a Lissaro», prosegue Tombolato, «gli operai comunali hanno riempito ben quattro secchi».

Ma non sono solo le deiezioni equine a creare disagi, bensì anche le più “tradizionali” canine. «In base al regolamento», conclude l’assessore, «i vigili in un anno hanno controllato una settantina di proprietari di cani a passeggio, sanzionandone circa 25 con 50 euro di multa, perché sprovvisti di sacchetto. Un ulteriore problema che vorrei far notare (e chi le vedesse, è pregato di avvertire i vigili) sono le persone che utilizzano i parchi gioco per far fare i bisogni ai loro cani: se anche raccolgono le feci, possono rimanere dei residui sull’erba e non è igienico per i bambini che ci vanno a contatto giocando».

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