Poliambulatorio S. Polo rileva l’area Bedeschi Via alla riqualificazione

ARCELLA. I titolari della Casa di cura Arcella, che oggi si chiama Poliambulatorio San Polo, Luca e Pietro Rubaltelli, hanno acquisito, in via Tiziano Aspetti ma con entrata anche in viale Arcella, l’area ex Bedeschi. Ossia gli spazi limitrofi, abbandonati da oltre vent’anni, occupati dall’azienda meccanica, guidata dall’imprenditore Guglielmo Bedeschi, che attualmente si trova a Limena ed è specializzata nella produzione di macchinari industriali e gru portuali.
L’area in questione si trova sul lato Sudest dell’attuale casa di cura, dove, da anni, è direttore sanitario Enrico Trevisi. In pratica è la superficie appena dopo il parcheggio interno del poliambulatorio. Nelle ultime settimane i Rubaltelli, nipoti del nonno Enrico, che l’aprì nel 1925 dopo essersi spostato da San Polo d’Enza (Reggio Emilia) a Padova, hanno presentato un progetto di massima al settore edilizia produttiva.
Almeno per il momento si tratta di un progetto (firmato dall’architetto Gastone Bonaldo) che prevede una cubatura limitata e che, in base ad una perequazione urbanistica ancora da definire, prevede un “regalo” al Comune di 50 posti-auto oltre a quelli già esistenti e un giardino pubblico a disposizione degli abitanti che vivono e lavorano in prima Arcella.
In sintesi il Poliambulatorio (c’è anche un centro benessere), verrà ampliato, con nuovi reparti, su gran parte dell’area Bedeschi, mentre il resto degli spazi diventerà di uso pubblico. «È un bel progetto che andrà a riqualificare una fetta di prima Arcella», osserva l’assessore Bressa. «Il percorso edilizio potrà essere seguito dal Suap (Sportello unico delle attività produttive)».
La notizia è stata accolta con soddisfazione dai residenti e dai negozianti del quartiere. In particolare da Daniele Trover, contitolare della limitrofa officina di rettifica, Carla Tonello, titolare dell’Angolo della Biancheria, e da Loris Gialain, gestore di un’autoscuola. «Finalmente una bella notizia», sottolinea quest’ultimo. «Ancora oggi è una vera tristezza osservare l’area Bedeschi in stato di abbandono. A tutti noi fa tanto piacere che sia stata acquisita dai titolari della Casa di cura, rimasta una delle poche eccellenze di questo tormentato quartiere». —
Felice Paduano
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