Pollo fritto contro il degrado il primo giorno è già pienone

Primo giorno di lavoro ieri per la catena statunitense specializzata nel pollo fritto Kfc (Kentucky Fried Chicken), che ha aperto i battenti in piazzale Stazione, in quella che un tempo era una sala scommesse. Tante famiglie con bambini delle più svariate nazionalità, dagli africani agli orientali, e anche qualche italiano hanno voluto provare il nuovo locale, che conta 138 posti a sedere, dei quali 40 all’esterno, in un plateatico concordato con il Comune. Il ristorante fa parte di una catena che ha 21 mila sedi in 131 Paesi e che in Veneto conta punti vendita a Verona e Marcon.
contrasto
Ma se da una parte la fascia pedonale del boulevard che dal Mc Donald’s va fino al supermercato era affollata di famiglie che facevano la coda per prendere il pollo fritto, a pochi metri di distanza, vicino alle pensiline del tram, si notavano gruppi di persone che fino al giorno prima hanno occupato quella lingua pedonale davanti alla stazione con ben altri scopi. Chi spacciava, chi bivaccava, chi passava il tempo magari bevendo qualche birra. Ieri invece queste persone hanno dovuto mantenere una certa distanza, anche perché c’erano due vigilantes del Kfc che presidiavano la zona dell’entrata.
riqualificazione
Nonostante ciò qualche lamentela c’è stata già nel primo giorno di apertura. Un lettore ha scritto al giornale raccontando di come abbiano tentato di derubarlo (aperta la borsa). Forse un caso, certo è che sono proprio episodi come questi che si propone di combattere il nuovo locale, che ha aperto i battenti in stazione anche per riqualificare una zona da troppo tempo era lasciata al degrado. Il ristorante, che ha una dimensione di 375 metri quadri ed è aperto sette giorni su sette dalle 9 alle 22, sarà inaugurato ufficialmente il 21 settembre. «A Padova eravamo attesi e ci fa piacere poter contribuire alla riorganizzazione di un’area importante della città come quella della stazione ferroviaria», ha detto Corrado Cagnola, ad di Kfc Italia. —
Alice Ferretti
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova