Ponte di Brenta saluta Vezù Morto con la sua Italservice

VIGONZA. È già stato rilasciato il nulla osta alla sepoltura di Emanuele Vezù, suicida martedì mattina nel capannone della propria ditta, la Italservice, a causa della crisi finanziaria che stava attraversando. Il funerale dell’imprenditore viene celebrato oggi alle 15. 30 nella chiesa di Santa Caterina a Ponte di Brenta. Vezù non ha retto all’imminente chiusura dell’azienda e della messa in vendita della sede di via Spagna a Peraga.
«Un fatto che lui non accettava» è l’amara considerazione della moglie «ma di possibilità ne avrebbe avute perché aveva una grande esperienza nel settore. Non come dipendente, non avrebbe mai accettato quel ruolo. Una strada che stava progettando di percorrere era quella di ripartire come agente in un’altra città, per questo aveva delle trattative in corso. Del resto era abituato a viaggiare».
È certo ormai che la Italservice chiuderà: la moglie, amministrativa nella stessa azienda, non potrà portare avanti da sola l’attività. Il dramma che ha sconvolto la famiglia Vezù, la moglie e i due figli, gli amici, ha suscitato una serie di reazioni nel mondo politico.
«La vicenda di Emanuele Vezù è drammatica e non può rimanere inascoltata dalle istituzioni» dichiara il senatore Antonio De Poli «Il mondo delle imprese artigiane e del piccolo commercio è quello che patisce di più questa crisi che è tutt’altro che alle spalle. I problemi principali per le aziende più piccole sono eccessiva pressione fiscale, a partire dal costo del lavoro, e difficoltà nell’accesso al credito e nell’agenda del Governo manca un Piano di sostegno alle Pmi».
Secondo la Cgia di Mestre sono ben 1763 le botteghe artigiane costrette a chiudere nell’ultimo anno mentre 16. 589 sono le imprese artigiane “scomparse” dall’inizio della crisi dal 2009.
«Torniamo ad ascoltare la voce delle Pmi. Quella di Emanuele Vezù è una perdita inestimabile non solo per la sua famiglia, ma per tutta la comunità di Vigonza. La sua vicenda umana, la paura di non farcela, la sensazione di ritrovarsi senza niente dopo 24 anni di fatiche e sacrifici per la sua azienda, sono cose che mi colpiscono e mi addolorano come uomo e come imprenditore» è la dichiarazione del deputato vigontino Roberto Caon. ––
G. A.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova








