Popolo della famiglia «Sexy shop, il prefetto oscuri le vetrine»

La sezione padovana del “Popolo della famiglia”, il movimento di Mario Adinolfi, si scaglia contro il sexy shop, filiale di una catena veneta aperta in via Venezia, alla Stanga, chiedendo al prefetto...
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - SEXY SHOP VIA VENEZIA
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La sezione padovana del “Popolo della famiglia”, il movimento di Mario Adinolfi, si scaglia contro il sexy shop, filiale di una catena veneta aperta in via Venezia, alla Stanga, chiedendo al prefetto di oscurare le vetrine, perché «espongono merce pornografica». Il negozio espone nelle vetrine manichini in lingerie e prodotti per massaggi. «Speravamo che il Comune prendesse posizione sulla richiesta inoltrata a proposito dell’oscuramento delle vetrine che espongono mercanzia pornografica», affermano dalla sezione di Padova del PdF, «purtroppo stiamo assistendo alla latitanza dell’amministrazione comunale che, pur essendo impegnata con argomenti importanti, non può non esaminare le richieste dei cittadini». Per questo il movimento di Adinolfi ha presentato un esposto al prefetto di Padova, corredato di foto, chiedendo «ulteriori verifiche a tutela dei minori», perché «ogni giorno davanti a quelle vetrine passano bambini e giovani nel percorso casa-scuola. Il profitto economico non può venire prima di una sana sessualità e armoniosa crescita affettiva dei nostri figli».


Da quando ha aperto i battenti il sexy shop “De Sade” è finito nell’occhio del ciclone a causa di diverse segnalazioni da parte di cittadini che, appunto, denunciano le vetrine del negozio ritenute scandalose. «Siamo finiti nel mirino di un gruppo di buontemponi», spiega Fabio Stefanato, titolare del sexy shop. «Abbiamo aperto in tante altre città ma non ci è mai capitato un tale accanimento. Riceviamo quasi quotidianamente la visita dei vigili urbani che vengono a vedere se è tutto a posto e quotidianamente se ne vanno senza trovare alcuna irregolarità».


È da un mese infatti che l’attività commerciale è particolarmente controllata, proprio per le segnalazioni del Popolo della Famiglia. «Siamo risultati idonei in tutto, mancava solo la comunicazione alla questura per la vendita di dvd, per questo siamo stati multati di 1.032 euro», continua il titolare. «Sappiamo che una nostra apertura attira l’attenzione e proprio per questo motivo conosciamo molto bene la legge e stiamo attentissimi nel rispettarla. Non oscureremo le vetrine, perché per noi vuol dire crearci un danno. Siamo una società seria, attiva da 22 anni».
(a.f.)


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