Porno sul web, alcol spinelli: a 18 anni sono già abitudini

I risultati dell’indagine di Androlife su 1.500 ragazzi Per il 40 per cento il cyber sex è un bisogno compulsivo

Alcol, marijuana e cyber-sex: i giovani padovani non riescono a farne a meno. Nuove e preoccupanti abitudini sono state fotografate dal progetto andrologico permanente “Androlife”, attivo da dieci anni. L’indagine condotta su quasi 1500 studenti diciottenni ha fatto emergere che oltre il 70 per cento ha provato almeno una volta a fumare uno spinello. Tra questi, solo il 40 per cento ammette di assumere marjiuana o hashish meno di una volta al mese, mentre il 48 per cento abitualmente e il 12 per cento ogni giorno. Dieci anni fa, nel 2004, la frequenza di assunzione da parte dei giovani era molto inferiore: il 72 per cento aveva dichiarato di far uso di droghe leggere meno di una volta al mese. Negli anni rimane elevato e invariato il numero di giovani che dichiarano di assumere alcolici ma raddoppia il numero di quelli a cui piace alzare il gomito nei fine settimana. I giovani del terzo millennio, immersi nel mondo della tecnologia e del web, passano ore a navigare sui siti pornografici per esplorare l’ancora poco conosciuto mondo della sessualità. Otto diciottenni su dieci si collegano ai siti porno e più della metà lo fa più di una volta a settimana. «Quando la frequenza di accesso ai siti pornografici diventa abitudinaria, il 40 per cento dei giovani dichiara una modificazione della percezione sessuale a questi stimoli. Questo si traduce anche in riduzione o perdita del desiderio sessuale» spiega l’andrologo Carlo Foresta, presidente dell’omonima Fondazione. La cyber-sex addiction, ossia la dipendenza dal sesso virtuale, è la ricerca ossessiva di tutto quello che ruota attorno al mondo del porno sul web. Si va dal bisogno compulsivo di visionare materiale pornografico, agli incontri virtuali in chat erotiche fino allo scambio di e-mail o annunci per incontrare partner sessuali. Questa la richiesta di aiuto inviata da un giovane 22enne alla Fondazione Foresta Onlus: «Ho iniziato a guardare porno a 14 anni e ho continuato fino ai 21, sviluppando una disfunzione erettile probabilmente correlata. Dopo vari tentativi, da fine agosto mi sono astenuto dal porno e dalla masturbazione ed ora la mia libido è praticamente morta, ad eccezione di sporadici sogni erotici. Ho paura di rimanere in questa fase di assessualità per sempre. Ho letto che ci vogliono anche anni per tornare alla normalità e la cosa mi spaventa, sono demoralizzato».

Elisa Fais

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