Portati via i mobili Vuotata la cancelleria Il tribunale è chiuso

Malinconico commiato fra avvocati cittadellesi e dipendenti All’entrata, l’avviso che il palazzo va all’asta tra dieci giorni
Di Silvia Bergamin

CITTADELLA. Chiuso. Il Tribunale di Cittadella non c'è più, i processi civili e penali traslocano a Padova e un gruppo di avvocati, ieri mattina, ha dato l'ultimo saluto ai cancellieri; il trasferimento è previsto per lunedì. «Tristezza e amarezza: questi sono i sentimenti al commiato dai dipendenti del tribunale», dice il legale Eugenio Ziliotto. «Le soppressioni delle sedi distaccate non risolveranno i problemi, visto che si dovranno sostenere altre spese, nel nostro caso a Padova». Gli uffici di Cittadella hanno ufficialmente chiuso i battenti nel pomeriggio di giovedì; ieri mattina è stato invece ultimato il trasloco. Si chiude un altro pezzo di storia all'ombra della cinta muraria. Una storia, che in via Roma, era iniziata il 26 marzo 1986. Sono passati quasi trent'anni, i ricordi sono ancora vivi per l'avvocato Massimo Pieressa, che in quel primo processo aveva indossato le vesti di pubblico ministero onorario: «Prima di allora», commenta, «la Pretura era a Palazzo Pretorio. Era stato il cittadellese Riccardo Scapin a donare nel 1973 lo stabile che fino a ieri era occupato dal tribunale». In una bacheca, di fronte l'ingresso dell'ex tribunale, l'amministrazione comunale ha fatto affiggere il bando d'asta per il 23 settembre, dove verrà messo in vendita Palazzo Scapin: «Lo abbiamo visto per la prima volta a luglio», ricordano gli avvocati. «Le sorti delle sedi distaccate non erano state ancora ben definite e anche se la soppressione era quasi certa abbiamo voluto sperare fino alla fine che andasse in maniera diversa. Quell'avviso, però, è suonato come un crudele “epitaffio”. Non possiamo negare di aver lavorato per tanti giorni con il cuore in gola». Da lunedì, gli uffici cittadellesi saranno in pianta stabile a Padova, mentre il giudice di pace resterà dentro le mura almeno fino a primavera. La protesta di dieci dipendenti della sezione distaccata, di sindaci e associazioni di categoria non ha cambiato le carte. Nonostante negli ultimi tempi la struttura lavorasse in una situazione di sottorganico, ha continuato a funzionare a pieno regime per tentare di smaltire migliaia di fascicoli di procedimenti sia penali che civili, per non parlare della volontaria giurisdizione tutelare, con problematiche anche molto gravi. L'edificio ora è in vendita a 2 milioni e 200 mila euro. Sul sito del Comune è stato pubblicato il bando, l’asta avverrà il 24 settembre, alle 10; le offerte dovranno pervenire in municipio entro e non oltre le 12 del 23.

Nell’immobile potranno essere ospitate attività direzionali, commerciali o residenziali. L’edificio è vincolato dal punto di vista culturale, architettonico, ambientale e paesaggistico.

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