Poteva provocare una strage, assolto per vizio totale di mente

Ex professore di Piombino lasciò aperto il gas in cucina e accese tutte le candele che aveva in casa. I vigili sventarono l’esplosione. Il 60enne è tuttora ricoverato: la sua schizofrenia è ritenuta pericolosa 
Il tribunale di Padova
Il tribunale di Padova

PIOMBINO DESE. Chissà se aveva calcolato tutto, anche i tempi dell’esplosione che avrebbe potuto far piazza pulita del condominio in cui viveva. Di certo non si era reso conto del guaio che rischiava di combinare lasciando aperto il gas della cucina e accendendo, nella stessa stanza, una serie di candele: per la legge, una strage. E, infatti, per quell’ipotesi di reato un sessantenne residente a Torreselle di Piombino, in via Piave, è finito davanti al gup Cristina Cavaggion, chiamata a pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Marco Peraro. Ma alla fine è arrivata l’assoluzione. Un’assoluzione per vizio totale di mente: l’imputato, ex insegnante con laurea e purtroppo una malattia chiamata schizofrenia, è stato ritenuto non penalmente responsabile in quanto incapace di intendere e di volere. Nei suoi confronti è stata applicata una misura di sicurezza (la libertà vigilata) perché ritenuto socialmente pericoloso. La sentenza è stata pronunciata al termine di un giudizio abbreviato sollecitato dai difensori, l’avvocato Pietro Sartori con il collega Gianluca Rigon. È stato il medico legale Giovanni Ciraso, incaricato di svolgere una perizia, a individuare il totale vizio di mente e a ritenere l’uomo pure incapace di governare i propri impulsi. Da alcuni anni l’ex professore si trova ricoverato in una comunità per chi è affetto da malattie mentali anche per affrontare le opportune terapie. Comunità dalla quale non può uscire ora che è stata stabilita la misura della libertà vigilata con l’obiettivo di impedire che possa fare del male.

È il 10 gennaio 2014 quando rischia di succedere l’irreparabile. L’ex professore è noto in paese per il carattere difficile e spigoloso. Anzi, per qualche problema che va un po’ oltre. Quel giorno più di qualcuno lo nota mentre esce di casa piuttosto agitato, poi si piazza davanti a un negozio e diventa protagonista di uno show con grida e proclami che inneggiano a un disastro imminente. Vengono chiamati i vigili urbani e un’ambulanza perché è evidente che l’uomo si trova in precarie condizioni psichiche. Viene disposto un Tso (trattamento sanitario obbligatorio) con trasferimento in Psichiatria. Nel frattempo la polizia municipale decide un sopralluogo nel suo appartamento. Sorpresa: si scopre che da un rubinetto della cucina sta uscendo il gas mentre sul vicino tavolo sono state posizionate delle candele accese, quanto basta per innescare un’esplosione come preannunciato durante il “sermone” urlato davanti al negozio. Sul posto intervengono i vigili del fuoco: strage evitata. Per un soffio.

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