Pratiche edilizie bloccate «Danno da 430 mila euro»

Attacco del consigliere Udc Giacomo Peraro: «Continue lamentele dai cittadini» Il Comune: «Documenti non ritirati perché i privati non hanno soldi per i lavori»
Di Francesca Segato

MONSELICE. È polemica sui tempi di attesa per le pratiche edilizie in esame all’ufficio tecnico comunale. L’opposizione parla di ritardi e ben 430 mila euro di oneri di urbanizzazione ancora da riscuotere. Va all’attacco il consigliere Giacomo Peraro dell’Udc.

Nel mirino i dati dell’ufficio tecnico fino al 20 settembre 2013. Su 55 permessi di costruzione presentati, 12 quelli rilasciati, mentre 43 rimangono in attesa. Anche per le richieste di agibilità, sulle 51 presentate solo 18 sono state rilasciate, 33 sono ancora in sospeso. «Ammontano a 428 mila 827 euro i contributi di costruzione da incassare, con tutto il bisogno che ci sarebbe di soldi», sottolinea Peraro. «Con la crisi dell’edilizia si tengono le pratiche ferme». Continua il consigliere: «L'ufficio tecnico del Comune di Monselice dovrebbe rappresentare un modello per i Comuni contermini, essendo, fra l’altro, dell’ufficio di Piano dei Comuni del Pati del Monselicense. Invece nell’ultimo anno si segnalano continue lamentele di cittadini e di professionisti in merito a ritardi nell’esame delle pratiche, ritardi nel rilascio dei titoli edilizi, interpretazioni di normative regionali, continue modifiche alle funzioni del personale e degli istruttori per l’esame delle pratiche».

Aggiunge Peraro: «Nell’ultimo anno si assiste a continui cambiamenti nelle mansioni dei tecnici che di fatto vanificano il lavoro di dialogo pre-istruttorio in quanto sia il cittadino che il professionista si trovano continuamente spiazzati da tali cambi di personale, che pur nel rispetto della legge e della loro riconosciuta professionalità, possono interpretare la pratica in modo diverso dall’istruttore precedente oppure possono dare indicazioni divergenti». Critico anche il consigliere Francesco Miazzi: «Nello stesso periodo sono state presentate ben 264 Dia, la dichiarazione inizio attività, e Scia, la segnalazione certificata di inizio attività», ricorda, «il che la dice lunga su quanto ci riferiscono alcuni professionisti: piuttosto che presentare un permesso di costruire, visto che in nove mesi ne sono stati rilasciati 12, fanno di tutto per presentare Dia e simili, poi controllate solo a campione».

Difende l’operato dell’ufficio tecnico invece il dirigente Mario Raniolo: «Ci sono degli arretrati, dovuti alle ferie e a tre infortuni, ma già entro ottobre saranno recuperati», assicura. «Il vero problema è che i privati non vengono a ritirare le pratiche già istruite, perché non hanno soldi per portare avanti gli interventi».

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