Premio Archimede fiumi di fantasia per creare nuovi giochi

VENEZIA. Il gioco in tutte le se forme, dalle epiche avventure fantasy da oltre due ore ai più semplici giochi di carte per famiglia da imparare e giocare nel tempo di un paio di pubblicità televisive, è l’indiscusso protagonista di una intera giornata veneziana, alla presenza dei massimi esperti nazionali e delle case di produzione più importanti d’Europa per l’edizione 2014 del Premio Archimede.
Si tratta del premio per giochi inediti organizzato nella Sala San Leonardo a Cannaregio da Studiogiochi in collaborazione con la Municiplaità di Venezia centro storico e dedicato ad Alex Randolph, inventore della professione di inventori di giochi, grande cittadino di Venezia, dove ha vissuto per circa 40 anni e dove è sepolto. Il Premio Archimede è ormai uno tra i principali premi europei per giochi inediti, con già una quarantina tra i prodotti presentati nel corso degli anni diventati poi giochi effettivi, ai quali si aggiungerà presto “Marco Polo”, il vincitore della precedente edizione che avrà una versione di lusso da parte di una delle principali case editrici tedesche pronta per Essen 2015, la principale fiera mondiale del settore. Anche per questa edizione l’appuntamento veneziano non ha deluso gli appassionati. I giochi presentati sono stati 144, in media con le edizioni precedenti ma, a detta della giuria, con un netto miglioramento sia della qualità del gioco in sé che della presentazione, diventata in molti casi già al limite del professionale. Oltre ai numerosi prodotti italiani, da oltre confine sono arrivati giochi da Francia, Belgio, Olanda, Germania, fino a arrivare a autori provenienti dalla Cina (Chaung Veng Cheang, presente anche alle premiazioni, con un curioso gioco basato solo su carta e matita) e dal Giappone (Hiroaki Ota, con due bellissimi prototipi).
Tra le curiosità, un gioco dedicato alle possibilità di carriera da parte di una top model, la battaglia tra gli abitanti dell’Italia e degli alieni che stanno cercando di conquistare il Belpaese e l’autoironica celebrazione di un compratore di giochi che deve riempire la sua borsa di prodotti durante una fiera di settore. «Siamo molto soddisfatti» spiega il responsabile di Studiogiochi Dario De Toffoli, «per un riscontro che anno dopo anno cresce in qualità e quantità. Lo scopo del premio, quello di sviluppare la cultura ludica vera in Italia, anche in contrasto alla crescente “azzardopatia” si sta realizzando esattamente come volevamo fosse». Studiogiochi, proprio in occasione del premio, ha anche presentato il prossimo impegno importante: una festival del gioco nazionale che si terrà a fine maggio a Carrara. I vincitori del Premio Archimede sono stati Ciro Facciolli e Sara Rubino, under 30 originari di napoli e trasferiti a Bologna. Il loro “Nea-Polis”, una lotta fra famiglie nobiliari per fondare una nuova città, ha superato per fantasia e ingegno tutti gli altri giochi in gara.
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