Premio Galileo 2018, ecco le schede dei 5 libri finalisti

Padova: in attesa delle decisioni della giuria, impariamo a conoscere insieme trame e autori protagonisti di questa edizione
I cinque libri finalisti dell'edizione 2018
I cinque libri finalisti dell'edizione 2018

PADOVA. Si scaldano i motori per il Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, con due date da segnare sul calendario: giovedì 17 maggio si terranno gli incontri con i cinque autori finalisti, mentre venerdì 18 maggio ci sarà la cerimonia di consegna del Premio.

Questi gli autori che accederanno alla fase finale del Premio, selezionati dalla Giuria Scientifica del Premio: Gabriella Greison, Sei donne che hanno cambiato il mondo. Le grandi scienziate della fisica del XX secolo (Bollati Boringhieri, 2017); Marco Malvaldi, L’architetto dell’invisibile. Ovvero come pensa un chimico (Raffaello Cortina Editore, 2017); Stefano Mancuso, Plant Revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro (Giunti, 2017); Piero Martin e Alessandra Viola, Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti (Codice Edizioni, 2017); Anna Meldolesi, E l’uomo creò l’uomo. CRISPR e la rivoluzione dell’editing genomico (Bollati Boringhieri, 2017).

I CINQUE FINALISTI

Gabriella Greison
Gabriella Greison

Sei donne che hanno cambiato il mondo - Le grandi scienziate della fisica del XX secolo

Gabriella Greison - Bollati Boringhieri, 2017

I sei brevi romanzi in cui perdersi in questo libro sono quelli di Marie Curie (1867-1934), Lise Meitner (1878-1968), Emmy Noether (1882-1935), Rosalind Franklin (1920-1958), Hedy Lamarr (1914-2000) e Mileva Marić (1875-1948).

Per molti saranno nomi sconosciuti, eppure queste sei donne sono state delle pioniere. Sono nate tutte nell’arco di cinquant’anni e hanno operato negli anni cruciali e ruggenti del Novecento, che sono stati anni di guerre terribili, ma anche di avanzamenti scientifici epocali.

C’è la chimica polacca che non poteva frequentare l’università, la fisica ebrea che era odiata dai nazisti, la matematica tedesca che nessuno amava, la cristallografa inglese alla quale scipparono le scoperte, la diva hollywoodiana che fu anche ingegnere militare e la teorica serba che fu messa in ombra dal marito.

Le sei eroine raccontate da Gabriella Greison non sono certo le sole donne della scienza, ma sono quelle che forse hanno aperto la strada alle altre, con la loro volontà, la loro abilità, il talento e la protervia, in un mondo apertamente ostile, fatto di soli uomini.

Sono quelle che hanno dato alla scienza e a tutti noi i risultati eclatanti delle loro ricerche e insieme la consapevolezza che era possibile – era necessario – dare accesso alle donne all’impresa scientifica. Non averlo fatto per così tanto tempo è un delitto che è stato pagato a caro prezzo dalla società umana.

Sono sei storie magnifiche. Non sempre sono storie allegre e non sempre sono a lieto fine, perché sono racconti veri, di successi e di fallimenti. Ma è grazie a queste icone della scienza novecentesca e al loro esempio che abbiamo avuto poi altre donne, che hanno fatto un po’ meno fatica a farsi largo e ci hanno regalato i frutti del loro sapere e della loro immaginazione. Dietro di loro sempre più donne si appassionano alla scienza, e un domani, in numero sempre maggiore, saranno libere di regalarci il frutto delle loro brillanti intelligenze.

Marco Malvaldi
Marco Malvaldi

L’architetto dell'invisibile, ovvero come pensa un chimico

Marco Malvaldi - Raffaello Cortina Editore, 2017

Che differenza c’è tra calore e temperatura? Provate a mettere una mano nel forno a 180 gradi, o una mano sulla padella, sempre a 180 gradi, e vi sarà chiaro immediatamente. Benvenuti nel fantastico mondo della chimica dove, accompagnati da un formidabile narratore come Marco Malvaldi, vi divertirete a scoprire cosa è una molecola, come cambiano le proprietà degli atomi in una molecola  e come cambiano le proprietà della molecola in un ambiente, attraverso similitudini tratte dall’economia e dalla letteratura.

Perché dunque un chimico si definisce un architetto? Perché deve considerare sia proprietà prettamente fi siche (cariche e masse) sia qualità che hanno un significato estetico (simmetria, colore). Un chimico pensa in termini numerici ma anche in termini di bellezza.

Piero Martin
Piero Martin

Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti

Alessandra Viola e Piero Martin - Codice Edizioni, 2017

Questo libro è un viaggio, divertente e scientificamente rigoroso, alla scoperta dei rifiuti fuori e dentro di noi. Curiosità e tanti dati, tecnologie di punta e antiche tradizioni, arte e persino ricette gourmet per ricostruire la storia di un’idea – quella del rifiuto – che nei secoli si è trasformata moltissime volte.

Dalle nostre case all’intero pianeta, tante storie per scoprire cosa e quanto sprechiamo, quanto vale quello che finisce nel cestino, nelle fogne o in discarica e cosa ci si potrebbe fare (o già ci si fa). Perché dall’arte all’industria, dalla tecnologia all’ambiente i rifiuti sono un problema che può mettere a repentaglio lo sviluppo sostenibile, ma possono essere una soluzione.

Re Mida trasformava in oro tutto quello che toccava. Noi, più modestamente, lo trasformiamo in rifiuti. Ma se fossero preziosi anche quelli? Abbiamo lasciato palline da golf sulla Luna e modificato il clima con le emissioni dei nostri motori e delle nostre industrie.

Sepolto scorie chimiche vicino alle cascate del Niagara, dispero migliaia di rottami nello spazio intorno alla Terra e trasformato quartieri e intere città in discariche. Persino sull’Everest i rifiuti sono un problema. Due miliardi di persone non hanno ancora accesso a servizi igienici dignitosi e gli oceani sono invasi dalla plastica.

I rifiuti parlano di noi e della civiltà che abbiamo sviluppato, eppure ne sappiamo ancora pochissimo. Li produciamo da duecentomila anni e stiamo appena iniziando a capire che sono un enorme problema, ma anche un’opportunità.

Anna Meldolesi
Anna Meldolesi

E l'uomo creò l'uomo. Crispr e la rivoluzione dell'editing genomico

Anna Meldolesi - Bollati Boringhieri, 2017

Ritoccare, cesellare, correggere il DNA lettera per lettera. È possibile farlo contemporaneamente in decine di siti prescelti, o in un unico punto, senza lasciare traccia. La nuova tecnica che sta cambiando il volto della biologia è gentile e potente. Maneggevole e a buon mercato come una lama affilata, precisa come un laser.

Consente di modificare a piacimento gli organismi viventi prendendo attentamente la mira. Non li bombarda di mutazioni casuali, non si accontenta nemmeno di tagliare e cucire il DNA in modo artigianale, come si faceva una volta. Trasformerà la medicina, l’agricoltura, il mondo come lo conosciamo? Entusiasmo e timori si rincorrono, e questo è il primo libro capace di spiegare la rivoluzione che stiamo vivendo. Benvenuti nell’era di CRISPR.

In origine era un sistema inventato dai batteri per difendersi dai virus, ed è studiando i microbi che l’abbiamo scoperto, quasi per caso. Dietro al nome oscuro si nasconde un processo biologico sorprendentemente semplice. La creatività dei ricercatori lo ha trasformato in uno strumento al nostro servizio.

È l’equivalente del comando «trova e sostituisci» di un programma di videoscrittura, per eliminare i refusi dal libro della vita. Per questo si chiama «editing del genoma». La tecnologia non è ancora così efficiente da poter realizzare tutti i desideri, e qualche sfida potrebbe non essere mai alla nostra portata, come spiega Anna Meldolesi in questo libro. Ma se terrà fede anche solo a una piccola parte delle promesse, l’editing genomico renderà possibile un’infinità di esperimenti, regalandoci conoscenze, farmaci, prodotti capaci di migliorare la qualità della vita.

I problemi sollevati da CRISPR, tuttavia, non sono una questione da poco. Quando sapremo cambiare i geni a piacimento, come faremo a impedire che questa tecnica cada nelle mani sbagliate? I primi esperimenti su embrioni umani sono già stati effettuati e il dibattito è appena iniziato. Esiste il pericolo che vengano progettati «bambini su misura»? Sarebbe un sogno o un incubo se l’uomo creasse l’uomo?

Stefano Mancuso
Stefano Mancuso

Plant revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro

Stefano Mancuso -  Giunti Editore

Con il suo nuovo libro il grande neurobiologo vegetale esplora il mondo delle piante per immaginare il futuro dell’umanità.

Una pianta non è un animale. Sembra la quintessenza della banalità, ma è un’affermazione che nasconde un dato di fatto di cui sembriamo essere inconsapevoli: le piante sono organismi costruiti su un modello totalmente diverso dal nostro.

Vere e proprie reti viventi, capaci di sopravvivere a eventi catastrofici senza perdere di funzionalità, sono organismi sociali sofisticati ed evoluti molto più resistenti e moderni degli animali.

Perfetto connubio tra solidità e flessibilità, hanno straordinarie capacità di adattamento grazie alle quali possono vivere in ambienti estremi assorbendo l’umidità dell’aria, mimetizzarsi per sfuggire ai predatori e muoversi senza consumare energia. La loro struttura corporea modulare è una fonte di continua ispirazione in architettura. E ancora: producono molecole chimiche di cui si servono per manipolare il comportamento degli animali (e degli umani) e la loro raffinata rete radicale formata da apici che esplorano l’ambiente può tradursi in concrete applicazioni della robotica…
 

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