Presi 4 writers: hanno imbrattato Padova con più di 400 disegni sui muri

Operazione dei carabinieri che dopo un’indagine di alcune settimane hanno individuato gli autori di molti dei graffiti che imbrattano i muri della città
FERRO - CONFERENZA CARABINIERI.
FERRO - CONFERENZA CARABINIERI.

PADOVA. I carabinieri della compagnia di Padova al termine di una complessa attività investigativa hanno individuato i principali autori della maggior parte dei graffiti che hanno imbrattato il centro storico e la prima periferia di Padova.

Denunciati 4 giovani, eseguite perquisizioni, recuperato materiale per la realizzazione dei murales e bozzetti. Più di 400 le opere a cui è stato attribuito un autore.

L'indagine dei carabinieri è scattata tra ottobre e novembre dello scorso anno: i militari dell'Arma hanno provveduto a "mappare" la città scattando centinaia di foto ai "tag" (cioè alle firme dei graffiti) più ricorrenti, analizzando gli stili e le caratteristiche comuni. In questi mesi sono stati dunque "schedati" circa 800 graffiti.

In questo modo i carabinieri hanno potuto ricostruire le "crew" (cioè i gruppi organizzati) di writers in città. Da qui è partita la scrematura per arrivare a individuare coloro che con i loro disegni infrangevano le leggi, deturpando muri e patrimoni artistici della città. In questo modo i militari sono riusciti a individuarne 4 (tra cui un minore) autori di 400 graffiti. I carabinieri hanno raccolto anche una trentina di denunce e querele da parte di padovani danneggiati nelle loro abitazioni, che hanno quantificato i danni subiti.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Sergio Dini, hanno portato dunque a quattro perquisizioni: a casa dei quattro writers sono state trovate e sequestrate oltre 100 bombolette spray e decine di "bozze" su carta di opere poi eseguite in strada.

I quattro indagati dovranno rispondere di danneggiamenti e imbrattamenti continuati e aggravati, avendo spesso colpito anche palazzi di interesse storico e coperti da vincoli della sovrintendenza.

Le “tag” cui i carabinieri di Padova hanno dato un nome sono: cruise, crsr, coter, resh, rasche, sobe, bruce, lod, nesta, pma.

Rossi: "Comune si costituirà parte civile". “Il Comune si costituirà parte civile nel procedimento contro i quattro denunciati dagli investigatori dei carabinieri di Padova. Già nelle scorse settimane i tecnici  dell’edilizia pubblica hanno collaborato con i carabinieri della compagnia di Padova nell’individuazione dei palazzi comunali bersagliati dai cosiddetti “taggers”. Chiederemo al pubblico ministero che gli autori delle scritte che deturpano i palazzi della città, vengano condannati a ripulire direttamente le scritte effettuate. Siamo pronti sin da subito ad arruolare questi imbrattatori, che nulla hanno a che vedere con l’arte, nelle squadre di imbianchini che quotidianamente per il Comune lavorano sodo cancellando e ripulendo in continuazione le pareti del centro storico e dei quartieri periferici. Vogliamo una città più bella, ordinata, e chi si è reso responsabile dell’insozzamento di pareti con scritte che non appartengono ai canoni della street art, ora avrà la possibilità invece di esercitarsi con il pennello e le varie gradazioni dei colori a tempera", è il commento del sindaco "reggente" Ivo Rossi.

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