Preside di Vo’ aggredito e picchiato da un ciclista

La denuncia di Alfonso D’Ambrosio sui social: «Preso a pugni davanti a mia moglie e ai miei figli per per aver detto ad un ciclista che io abito in un posto che oltre ad essere pista ciclabile è anche via dei residenti»

Nicola Cesaro
Alfonso D’Ambrosio, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Lozzo Atestino, aggredito da un ciclista
Alfonso D’Ambrosio, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Lozzo Atestino, aggredito da un ciclista

Aggredito e picchiato dopo uno screzio con un ciclista. Lo denuncia Alfonso D’Ambrosio, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Lozzo Atestino. Il racconto di quanto avvenuto è stato affidato a un post sui social, scritto mentre lo stesso dirigente si trovava in Pronto soccorso.

«Oggi sono stato aggredito e picchiato», denuncia D’Ambrosio. «Picchiato ed aggredito di fronte a mia moglie e ai miei due figli di 8 e 11, che hanno visto il loro padre a terra mentre cercava invano di difendersi. E per cosa? Semplicemente per aver detto ad un ciclista che io abito in un posto che oltre ad essere pista ciclabile è anche via dei residenti».

L’aggressione, stando alle parole del dirigente, è avvenuta a Baone, a duecento metri da casa.

Continua nel racconto: «Il ciclista mi ha subito colpito con un pugno e ha ripetutamente colpito e colpito fino a salirci sopra, tra le urla di Elisabetta che ha persino vomitato... Sono riuscito a chiamare i carabinieri e mentre ero in diretta telefonica con i carabinieri ha continuato a picchiarmi, prendendo una lunga rincorsa e mi ha gettato nel canale i miei occhiali. Mi ha spogliato di qualsiasi dignità».

Il post 

L’aggressione ripresa in un video

D’Ambrosio assicura di avere i video dell’aggressione e aggiunge altri dettagli: «Questa persona che ha poi finto di buttarsi a terra ed è salita in ambulanza (che ho chiamato io stesso tra l'altro) fingendo di avere male, quando non sono neppure riuscito a restituirgli un solo pugno dei 34 che ho subito ripetutamente sulla schiena, sul viso, sul rene. In ospedale, dove sono ora, mi hanno dato doversi giorni di prognosi e qualche calmante, ma io non sono affatto calmo, sono distrutto». 

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