Professore padovano ottiene la cattedra all’università di Udine

Lo aveva già detto il Tar che quel posto non andava assegnato alla candidata interna dell’ateneo. Troppo evidente la qualità dei lavori del concorrente esterno, messo da parte a favore della concorrente vittoriosa con “motivazioni illogiche, sviate e prive di ogni consistenza e in parte su argomenti insufficienti di cui non era stato fornito concreto riscontro”. Il professor Vittorio Formentin, 60 anni, di Padova, ordinario di Storia della lingua italiana all’università di Udine, assistito dall’avvocato Francesca Mazzonetto, si è visto accogliere il ricorso e spalancarsi le porte della cattedra a Pisa. L’esclusa è la professoressa Roberta Cella, 51 anni, di Savona, associata di Linguistica a Pisa, assistita dal professor Nicola Pignatelli.

A distanza di tre mesi l’università era andata avanti per la sua strada e ora è sempre il Tribunale amministrativo regionale che ritorna sul punto sostituendosi all’ateneo e assegnando la cattedra al candidato escluso in modo illegittimo. E fa anche qualcosa in più che va oltre i contenuti amministrativi della causa: manda gli atti alla Procura per valutare eventuali profili di responsabilità penale nella vicenda.

Era il 10 ottobre 2019 quando giudicandolo illegittimo il Tar annullò il concorso per assegnare una cattedra di professore ordinario in Linguistica al dipartimento di Filologia. Una sentenza che a gennaio era stata disattesa dall’ateneo, pronto a procedere come se nulla fosse alla nomina e alla stipula del contratto con la candidata che per i giudici amministrativi non doveva occupare quel posto. È il Tribunale che agisce per conto dell’ateneo e “impone” la chiamata alla cattedra del professore escluso. Un docente che per la commissione di valutazione aveva un curriculum eccellente, ma che il consiglio di dipartimento aveva ignorato. “La decisione relativa alla scelta del docente a cui conferire la chiamata non può nuovamente essere rimessa all’ateneo e deve essere, invece, assunta da questo Tribunale nell’esercizio della giurisdizione estesa al merito di cui gode in questa sede”, scrivono i giudici. Il Tar nomina come commissario ad acta il rettore Paolo Mancarella «affinché provveda, come longa manus del Tribunale e in sostituzione di tutti gli organi competenti, ad adottare gli atti amministrativi necessari ad attribuire al professor Vittorio Formentin la posizione di cui al bando del 29 marzo 2018. All’epoca del ricorso vinto dal prof i giudici aveva sottolineato che la commissione aveva lodato l’intera produzione scientifica del candidato mettendone in luce l’alta originalità di taglio e contenuti. Si è parlato di “ricerche altamente originali e di prima mano” frutto di costante sinergia fra ricerca di archivio e analisi linguistica. —

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