Profughi al lavoro in alberghi e locali di Montegrotto

MONTEGROTTO TERME. Tirocinio negli alberghi, nei ristoranti e nelle pizzerie di Montegrotto per i quattordici migranti ospitati attraverso il progetto Sprar nella Casa Santa Chiara di Mezzavia. La...
MALAMAN - FOTO PIRAN - MONTEGROTTO - CONSIGLIERI E ASSESSORI NUOVA GIUNTA MONTEGROTTO.ASS ELISABETTA (BETTY) ROETTA
MALAMAN - FOTO PIRAN - MONTEGROTTO - CONSIGLIERI E ASSESSORI NUOVA GIUNTA MONTEGROTTO.ASS ELISABETTA (BETTY) ROETTA
MONTEGROTTO TERME. Tirocinio negli alberghi, nei ristoranti e nelle pizzerie di Montegrotto per i quattordici migranti ospitati attraverso il progetto Sprar nella Casa Santa Chiara di Mezzavia. La singolare iniziativa di inserimento sociale dei profughi, che hanno già ottenuto lo status di rifugiato, è voluta fortemente dalla cooperativa Città So.la.re., che ha in mano la gestione del progetto Sprar, e dal Comune di Montegrotto.


«I migranti saranno impiegati nelle aziende, anche agricole, e negli alberghi, nei ristoranti e nelle pizzerie in base alle loro capacità», spiega l’assessore al Sociale, Elisabetta Betty Roetta. «Alcuni potranno fare i fanghini, altri aiutare ai piani o nella zona sala e cucina. Spetterà ai titolari degli alberghi e ai migranti capire il miglior inserimento possibile. Si tratta di tirocini che hanno la durata di tre mesi».


«Federalberghi non è ancora stata contattata in merito a ciò, né i singoli alberghi sampietrini», rileva il presidente di Federalberghi Terme Abano Montegrotto, Emanuele Boaretto. «Pur restando contrari alle concentrazioni di profughi nelle località turistiche, potremo anche essere possibilisti in merito all'operazione a patto ci siano tutte le garanzie di correttezza e che gli adempimenti si possano svolgere a norma di legge. Sarà certamente poi una scelta personale di ciascuna struttura, in base alle proprie esigenze e in base alla maniera che si riterrà idonea di occupare queste persone e secondo quali ruoli o scopi. Non potranno sicuramente sostituire la forza lavoro ben formata, ma ciascun imprenditore farà le proprie valutazioni in merito alla necessità o meno di un supporto, come già facciamo con stagisti e tirocinanti».


Per i migranti, giunti a Mezzavia nella scorsa primavera, non è solo tempo di tirocinio. «Stanno proseguendo le lezioni di italiano per apprendere al meglio la lingua», annota l’assessore al Sociale. «Lo step seguente, quello che inizierà in questi giorni, sarà l’assistenza di un tutor, una persona volontaria con la quale parlare la nostra lingua e inserirsi nella società. L’intento del progetto Sprar è l’inserimento di queste persone nel tessuto sociale, fino a farle sentire sampietrine a tutti gli effetti. Lo stesso tutor guiderà i migranti nei loro tirocini e nei corsi di formazione a loro destinati. Ci sono per esempio corsi di formazione in campo edile oppure per diventare pizzaiolo, insomma ogni migrante sceglierà in base alle proprie caratteristiche. Come si sa non tutti sono adatti a stare nel mondo dell’edilizia o della ristorazione».


Lavoro, istruzione, ma anche sport per i quattordici profughi ospitati alla Casa Santa Chiara: sei di loro faranno a breve un provino con l’Abano Calcio, società sportiva di serie D.


Federico Franchin


Argomenti:immigrazione

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