Progetto Sprar a Montegrotto arrivati i primi quattro profughi

MONTEGROTTO TERME. «Sono arrivati i primi 4 profughi ospitati nella Casa Santa Chiara di Mezzavia attraverso il progetto Sprar». Ad annunciarlo è stato ieri il sindaco Riccardo Mortandello, assieme all’assessore al Sociale Betty Roetta e a Maurizio Trabuio, presidente della cooperativa sociale Città So.la.re., capofila del quartetto di cooperative (le altre sono Nuovo Villaggio, Associazione Migrante e Porto Alegre) che curerà l’accoglienza. Assieme hanno messo in piedi una Ati (associazione temporanea d’impresa) che curerà il progetto Sprar di cui è capofila il Comune di Piove di Sacco e che porterà in totale 14 migranti a Montegrotto, dei 50 previsti tra i quattro comuni (ci sono anche Ponte San Nicolò e Rubano) che hanno aderito. «Sono tutti uomini, di età compresa tra i 19 e i 30 anni», ha spiegato ieri la Roetta. «Vengono dall’Africa Sub Sahariana, in particolare da Ghana, Somalia, Nigeria e Guinea».
«Il servizio centrale dello Sprar, che ha sede a Roma, assieme all’Anci, ci ha mandato i primi 4 migranti, tutti di secondo livello, ossia che hanno regolare permesso di soggiorno e godono dello status di rifugiato e non sono richiedenti asilo», ha aggiunto Maurizio Trabuio, presidente della cooperativa Città So.la.re. «Dovevano essere 5, ma uno di questi ha rinunciato. Nei prossimi giorni arriveranno gli altri 10 per completare il progetto Sprar a Montegrotto. Ogni migrante avrà un periodo di permanenza di 6 mesi, prorogabili, e attorno ad esso verrà creato un programma specifico per l’inserimento nel mondo del lavoro e scolastico».
In totale ci saranno 10 persone, tra i 4 comuni aderenti allo Sprar, a seguire i migranti, che costeranno a testa allo Stato circa 35 euro al giorno. Sono tutte persone seguite dal nostro staff, che comprende anche psicologi. Per il comune ci sarà anche l’assistente sociale».
Mortandello ha precisato: «Solo così potremo controllare il fenomeno e non subirlo. Se ogni Comune facesse come noi la sua parte... Arrivano ragazzi che cercheremo di inserire nella nostra società e che saranno di fatto dei cittadini di Montegrotto. Alcuni faranno lavoretti socialmente utili, altri potranno inserirsi nel mondo del lavoro o in qualche società sportiva. In arrivo, mi risulta, anche un ex calciatore africano. Una parte della Casa Santa Chiara verrà destinata, come da accordi con la cooperativa Città So.la.re. all’ospitalità delle famiglie di Montegrotto alle prese con emergenze abitative. Ci sono 50 nuclei famigliari che attendono da anni alloggio. A Montegrotto c’è solo un alloggio disponibile al momento. Nella parte più vecchia della casa saranno collocate a breve 6-8 persone. E’ una soluzione che consentirà anche di ottenere un’integrazione totale tra i nuovi cittadini di Montegrotto e i vecchi cittadini sampietrini».
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