«Pronti a riprendere in sicurezza ma no alla prenotazione online»

L’intervista
L’apertura per il 27 marzo potrebbe essere fattibile per il MultiAstra, il cinema dell’Arcella che raccoglie buona parte dei suoi frequentatori tra gli abitanti del quartiere, mentre si dovrà aspettare per il Porto Astra, che ha bisogno di una programmazione più ampia e titoli commerciali. Un’apertura che, però, ha più condizioni: con la ripartenza ridotta al 25% della capienza delle sale è necessario che vengano confermati i ristori. E e che si dia tempo alla filiera del cinema di riprendere e programmare. «Il problema non è il 25% della capienza», spiega il direttore di MultiAstra e PortoAstra Alberto Fassina, «perché siamo coscienti che si tratta di una fase iniziale, dove bisogna tener conto anche del pubblico. Noi siamo fortunati perché contiamo su una fetta di pubblico fidelizzato grazie al cinema di qualità che viene proposto. Siamo stati contenti dell’apertura dello scorso giugno, abbiamo avuto una buona risposta. Quello che preoccupa è la ratio di altre scelte che si leggono nei Dpcm. Come la necessità della prenotazione via web, che non è semplice per chi magari ha una certa età. È difficile che ci siano lunghe code o assembramenti fuori dal cinema e soprattutto le persone hanno imparato a stare distanziate, se sono in due una sola fa la fila per il biglietto. Altro punto poco comprensibile, è la necessità del tracciamento tramite il biglietto e, non ultimo, c’è il problema della programmazione senza nuovi titoli in uscita». Le date di riapertura indicate con poco preavviso, legate ai colori delle regioni e quindi alle diverse restrizioni, hanno bloccato l’intera filiera del cinema. «Le case di produzione non lanciano un film se sanno che uscirà solo in alcune zone, e se decidono di farlo ci sono dei tempi da rispettare, legati alla comunicazione e al marketing, indispensabili per la promozione di una nuova pellicola», continua Fassina, «È un bene che si torni a parlare di cinema, tra le prime realtà a chiudere e probabilmente una delle ultime che riprenderà. In queste decisioni è importante che si prenda in considerazione tutta la filiera, che si pensi a una ripartenza accompagnata dai ristori e si dia la possibilità di programmare. Credo sia da evitare lo stesso errore fatto con l’apertura delle piste da sci». —
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