Prostitute sfruttate condannati i titolari del club

VENEZIA. Sette anni e quattro mesi di carcere in quattro. Questa la pena complessiva alla quale sono stati condannati i titolari del «Flamingo Club» di Pegolotte di Cona per favoreggiamento della...
MION MESTRE 01/06/2009 via Miranese Comando Provinciale CC conferenza stampa "operazione notti veneziane " Flamingo Club Pegolotte di Cona arresto di Barbato Salvatore © Light Image- Bertolin
MION MESTRE 01/06/2009 via Miranese Comando Provinciale CC conferenza stampa "operazione notti veneziane " Flamingo Club Pegolotte di Cona arresto di Barbato Salvatore © Light Image- Bertolin

VENEZIA. Sette anni e quattro mesi di carcere in quattro. Questa la pena complessiva alla quale sono stati condannati i titolari del «Flamingo Club» di Pegolotte di Cona per favoreggiamento della prostituzione. Due anni di reclusione e tremila euro di multa ciascuno per il professionista di Arzergrande Salvatore Barbato (52 anni), per gli slovacchi Valeria Cikova (33 anni, residente a Pontelongo) e Peter Bednar (38 anni, Cavarzere), un anno e quattro mesi di reclusione e duemila euro di multa per il barista di Cavarzere Luciano Guzzon (69 anni) . Erano accusati anche di associazione a delinquere, ma il Tribunale di Venezia, presieduto dal giudice Sara Natto, per questo reato li ha assolti perché il fatto non sussiste, ritenendoli responsabili solo di aver favorito la prostituzione all’interno del Club.

Nel giugno di tre anni fa gli investigatori del Nucleo operativo del Comando provinciale dei carabinieri avevano messo a segno contemporaneamente due colpi alla prostituzione che si svolgeva in tre club privati della terraferma veneziana, uno a Pegolotte, gli altri due a Quarto d’Altino. Erano finiti in manette in dieci, titolari e gestori dei locali dove si faceva sesso a pagamento e un parte del guadagno delle ragazze finiva a chi le reclutava e le sistemava nei club. Il giro comprendeva una trentina di giovani donne, romene, colombiane, cubane, ceche e ungheresi, tutte con regolare permesso di soggiorno e attirate in Italia con il miraggio di un lavoro ben pagato. In carcere tutti, anche i gestori del «Flamingo», erano finiti per la pesante accusa di associazione a delinquere, poi caduta.

Inoltre, con la sua sentenza, il Tribunale ha deciso di inviare i verbali delle udienze alla Procura della Repubblica, in particolare quelli di cinque testimoni, tutti uomini che frequentavano il Club di Pegolotte e che, davanti ai giudici, hanno negato di aver avuto rapporti sessuali all’interno del locale con le ragazze, e hanno anche sostenuto di non aver mai visto nessuno avere rapporti sessuali. Evidentemente dichiarazioni false, tanto che i magistrati hanno chiesto al pubblico ministero di valutare se siano perseguibili per falsa testimonianza. Prima di arrestare i gestori, i carabinieri, per più sere avevano frequentato i locali e avevano appurato che le ragazze avevano rapporti sessuali con i clienti per 150-200 euro, la metà dei quali andavano ai titolari. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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