Semestre filtro, protesta degli studenti a Padova: «Pronto il ricorso collettivo»

Davanti all’hub di Ingegneria a Padova gli studenti contestano la riforma del semestre filtro per l’ingresso a Medicina: «Confusione, prove troppo difficili e niente accesso ai servizi universitari»

Flavio Centamore
La protesta deigli studenti
La protesta deigli studenti

«Siamo comunque dalla vostra parte anche se non siete qua con noi». È con questo messaggio, rivolto a chi non ha potuto o voluto unirsi alla mobilitazione, che ieri mattina un gruppo di studenti ha dato voce al proprio disagio davanti all’hub di Ingegneria.

Una protesta contenuta nei numeri ma matura nei contenuti, arrivata all’indomani della seconda sessione di esami del semestre filtro per l’ingresso a Medicina. A spiegare le ragioni della mobilitazione è Matteo Greggio Miola, rappresentante degli studenti nell’Esu: «Questa protesta nasce dall’evidente necessità di denunciare come la riforma del semestre filtro abbia creato solo confusione». Le criticità non riguardano solo gli aspetti didattici.

«Chi ha seguito il semestre filtro non ha potuto usufruire dei benefici del diritto allo studio, come residenze e borse: non essendo iscritti ufficialmente, gli studenti sono rimasti esclusi dai servizi universitari. È un fallimento che crea ulteriori disparità». A livello nazionale, spiega Greggio Miola, si sta preparando un ricorso collettivo per segnalare errori e irregolarità del nuovo sistema. Non manca una critica al ministero per il ritardo nell’insediamento del Consiglio nazionale degli studenti universitari: «Un tempismo che ha impedito un confronto istituzionale».

Tra gli studenti che mercoledì scorso hanno affrontato gli esami c’è Giulia Iermano: «Un disastro, per me e per molti altri. Le prove erano troppo difficili e la preparazione offerta non era sufficiente». Giulia tenta l’ingresso a Veterinaria per il terzo anno consecutivo: «Probabilmente ho superato due prove su tre, ma non quella di fisica: era scritta malissimo, con domande fuori programma».

Le aspettative verso la mobilitazione sono chiare: evitare che la situazione si ripeta e ottenere misure correttive, dai ricorsi ai possibili sovrannumeri, fino alla revisione dei criteri di passaggio. «La salute mentale di tanti studenti è stata messa alla prova. Io farò ricorso, ma la sensazione è che chi decide non stia ascoltando».

I risultati del secondo test si sapranno poco prima di Natale e al Bo sono convinti che solo dopo si deciderà cosa fare e se eventualmente aprire le graduatorie anche a chi non ha superato una o più prove.

Il clima di tensione è esploso anche a livello nazionale con la contestazione a Roma alla ministra Anna Maria Bernini. «Rischiamo di perdere un anno», hanno gridato gli studenti. La risposta della ministra è stata durissima: «Sapete come diceva il presidente Berlusconi? Siete sempre dei poveri comunisti. La vostra è la strategia del caos». —

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