Pulizia degli asili comunali affidata alla Manutencoop: è bufera

PADOVA. La società Manutencoop, già finita nell’occhio del ciclone per la vicenda delle “scuole sporche”, a Venezia, si occuperà della pulizia di alcuni asili nido comunali di Padova, tra cui quello in quartiere Paltana.
Inaugurato dalla giunta Zanonato nel 2011, il nido era stato inizialmente dato in appalto, per i servizi di collaborazione e pulizia, alla cooperativa Terra. Erano stati assunti 28 lavoratori a 800 euro al mese, per dieci mesi all’anno. L’appalto però è scaduto alla fine dell’anno scolastico: il bando è stato rinnovato dall’amministrazione, e la ditta vincitrice è risultata proprio la Manutencoop, che avrà l’appalto per i prossimi quattro anni, per un importo di 3 milioni e mezzo di euro.
«Ma il bando», denuncia Stefano Pieretti, di Adl Cobas, «è stato fatto con criteri che privilegiavano la Manutencoop rispetto ad altre ditte concorrenti. È stata scelta un’azienda che si occupa solo di pulizie e ha già dimostrato di non saper garantire l’igiene in altre scuole. La nostra proposta era quella di dare tutto all’Aps, che ha già dei lavoratori assunti in altri nidi, in qualità di bidelli. Aps» continua Pieretti «si occupa di questi servizi già da tre anni e ha sempre lavorato bene. La nuova giunta aveva promesso di garantire la qualità e le fasce più deboli: avrebbe potuto farlo scegliendo un’altra ditta, e venendo incontro ai lavoratori, impiegandoli in altri ruoli nei mesi di chiusura e risolvendo così il problema della disoccupazione estiva. Come Adl Cobas» conclude «continueremo a manifestare il nostro dissenso nei confronti di questa scelta, a breve organizzeremo manifestazioni e sit-in».
I problemi veneziani, a cui allude Pieretti, riguardano una vicenda che nei mesi scorsi ha portato in piazza migliaia di genitori, sindacalisti e insegnanti, con un’unica richiesta: avere una scuola pulita. Sotto accusa non solo Manutencoop, che gestiva le pulizie degli istituti in questione, ma anche il drastico taglio dei finanziamenti da Roma, le difficoltà di dialogo tra l’azienda e i presidi.
La situazione aveva raggiunto un livello di gravità tale per cui, a gennaio scorso, si era arrivati a chiudere alcuni istituti per «condizioni igienico sanitarie carenti».
Che tradotto significa polvere, pavimenti non lavati, sporcizia nei bagni e nelle mense. Ora che le scuole sono chiuse, l’azienda continua a far parlare di sé: il presidente di Manutencoop Claudio Levorato è rimasto coinvolto nell’inchiesta che riguarda gli appalti di Expo 2015 e della sanità lombarda. Il numero uno del colosso cooperativo è accusato tra l’altro di turbativa d’asta in concorso con la presunta «cupola degli appalti».
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