Quando i piccoli Attila diventano risorsa
Qualcuno lo confessa a denti stretti, ma all’istinto, si sa, non si comanda: talvolta è meglio rinunciare al cliente pur di non dover soccombere alle scorrerie dei piccoli Attila. I bambini nei ristoranti seminano apprensione, inutile negarlo. Primo perchè è alto il rischio che si mettano a fare fracasso, secondo perchè con il loro “moto perpetuo” rischiano anche di rompere o danneggiare qualcosa. Terzo, va aggiunto, perchè suscita rabbia vedere certi genitori che non fanno nulla per tentare di arginare questi comportamenti dei propri pargoli.
Non è sempre così, per fortuna. Primo perchè ci sono anche bambini educati o genitori che sanno farsi rispettare. E poi perché, d’altro lato, c’è anche chi fra gli stessi ristoratori vede nei bambini una risorsa, l’aggancio buono per portare ai propri tavoli intere famiglie.
L’Appe di Padova qualche anno fa aveva varato una guida intelligente ai locali più adatti ad ospitare famiglie con bambini. Ristoranti, trattorie, pizzerie... Accomunati dall’aver saputo trasformare una potenziale minaccia in un’opportunità attraverso la proposta di servizi nuovi. Come ludoteche interne, parchi giochi esterni, organizzazione di eventi mirati, menu su misura (e a prezzo ridotto) per i più piccoli, servizio di baby sitter. Talvolta anche solo mettendo a disposizione un fasciatoio o uno scaldabiberon per i bebè. Oppure seggioloni da agganciare ai tavoli e stoviglie baby. E magari anche matite colorate e album da colorare... La guida, che riprendeva un’iniziativa nazionale della Fipe, ebbe un discreto successo. Peccato che non sia più stata aggiornata. Il servizio sarebbe molto utile.
Nel Padovano sono soprattutto gli agriturismi a fare la parte del leone. Essendo ubicati in genere in località di campagna hanno la possibilità di proporre ampi spazi verdi, arricchiti da strutture di gioco, come giostrine, scivoli o mini percorsi vita. A Campo San Martino, in riva al Brenta, c’è “La Penisola”. A Cervarese “Al Bosco” e “La buona terra”. A Terrassa “Alle Valli”. A Villafranca, in via Olmea, c’è l’Oasi dei Bucanieri, che non è un agriturismo ma ha pure la piscina. È collegato all’universo Mappaluna di Padova (via Bernina), realtà che da anni ha elaborato progetti per le famiglie e i loro bambini. C’è persino la ludoteca. Sempre a Padova anche il ristorante Forcellini 172 Food & Garden è attrezzatissimo per le famiglie, con tanto di angolo risercato ai bambini dotato di tavoli su misura e salottino con tv. A Monselice una nuova proposta è il Nonna Papera in località Costa, che dispone di un ampio parco attrezzato.
Parlando di fattorie didattiche non vanno dimenticate le esperienze pilota varate da Maria Dalla Francesca in luoghi molto suggestivi. A Casale di Scodosia con “Il filo d’erba” (dove anche il menu è biologico al 100%) e a Battaglia Terme con la Fattoria Monte Ceva. In entrambi i casi ci sono tanti animali e piante da vedere. Ma ci sono anche ristoranti “normali” che ai bambini dedicano spazi e attenzioni. La Tavolozza di Torreglia, ad esempio, dispone di un ampio parco recintato. Come pure il “Pirio” di Luvigliano. Tanto verde anche al Lago verde di Torreglia. Infine ci sono locali, come La Montanella di Arquà, che in occasione di banchetti offrono fra i vari servizi anche quello di baby sitter. Molto gettonato.
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