Quattro tartarughe morte rinvenute sulla spiaggia a Bibione

BIBIONE. Le due mareggiate che si sono abbattute sul litorale nell’ultima settimana hanno portato sulla spiaggia bibionese centinaia di chili di plastica e almeno quattro carcasse di tartarughe Caretta Caretta. Sono state scoperte ieri.
È quello che denunciano due residenti a Bibione, Roberto Bellomo e Giuseppe Loro che conservano anche in inverno l’abitudine quotidiana di passeggiare sull’arenile bibionese, durante la mattina. Il ritrovamento più sconcertante è certamente quello delle tartarughe prive di vita.
Da almeno un mese, compresi i ritrovamenti di ieri, sono morte 20 tartarughe nel tratto di arenile compreso tra Trieste ed Eraclea. . Due settimane fa ne vennero recuperate tre, una per località a Lignano, Bibione e Caorle. Questo aspetto preoccupa non poco Andrea Marin, il responsabile per la Città metropolitana di Leidaa, la Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente.
«Nel mare Adriatico la popolazione di tartarughe marine si aggira attorno alle 30mila unità. La specie è protetta» ricorda Marin, «nell’Unione Europea ed è considerata in via di estinzione nel Mar Mediterraneo. Il più delle volte il decesso è causato dall’impatto con le eliche o le reti da pesca, e quindi è colpa dell’uomo. Ma un’altra causa di morte può essere rappresentata proprio dalla plastica, che può essere ingerita. Nel 2013 invece, tra Abruzzo e Puglia, morirono 200 tartarughe per colpa di un agente patogeno killer. Per questo chiediamo vengano realizzati i dovuti controlli ed eseguite le doverose verifiche sulle carcasse, per capire quali sono le cause di morte di tutti questi esemplari».
Sul fronte della plastica la mareggiata ha portato sulla spiaggia una grande quantità di bottiglie molte delle quali riportano etichette di aziende del Vicentino. Il conferimento dei rifiuti su un fiume o su un piccolo corso d’acqua, si conclude con l’approdo sul litorale di materiale estremamente dannoso per la fauna ittica e per l’ambiente —
Rosario Padovano
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