«Qui brave persone, non furfanti»
A fatti risolti e dimissioni ritirate, nella mail di dirigenti, dipendenti, soci e volontari della Pia Opera è arrivata anche una risposta da parte della vicepresidente, Antonella Falconi. La lettera di Bermone era apparsa nella bacheca della Pia Opera già sabato mattina, ma la risposta della sua vice si è fatta attendere un po’, forse proprio per non lasciarsi prendere dallo sfogo emotivo.
Tra i toni pacati, le scuse ai volontari e l’invito a non offendere il prezioso lavoro di molti, Falconi però risponde in modo puntuale. Esprime «sincero rammarico» per quelle parole, «che sembrano connotare la Croce Verde e chi opera, silenziosamente ed incessantemente, a favore della stessa alla stregua di un’accozzaglia di furfanti, comunque definiti (ladri, sobillatori, nullafacenti ecc)». Al contrario, dice la vicepresidente, la Pia Opera «è una delle prime istituzioni cittadine nell’aiuto al prossimo» e «i suoi volontari e il personale dipendente tutto sono persone che, ogni giorno, impiegano e donano il loro tempo con spirito samaritano».
Certo a ritrovarsi in via Nazareth, come ricordato nella lettera di Falconi, ci sono davvero tante persone: più di cento dipendenti e circa 1600 volontari. Ed è facile, vien da pensare, che qualche litigio ci sia, a maggior ragione sotto elezioni quanto il clima, ovunque, è un po’ più teso. Ma, proprio per questo, il giudizio della vicepresidente sulle parole di Bermone è tagliente: «Nella nostra associazione», scrive, «ci sono solo brave persone, che non meritavano di essere così brutalmente usate dal presidente per motivare le proprie dimissioni, né di finire sulle prime pagine dei quotidiani locali, perché problemi potrebbero anche esserci ma, come nelle migliori famiglie, andavano discussi e risolti con il buonsenso e il dialogo all’interno». Come dire: i panni sporchi si lavano in casa.
Quanto alle dimissioni, vengono giudicate come «altamente discutibili e per alcuni aspetti fuorvianti», ma Falconi non si dilunga «in nome di una riservatezza e di un rispetto che si ha per i volontari e il personale tutto della Pia Opera». Seguono «le scuse più sincere e affettuose, a tutti i volontari, per lo stato di disagio e fors’anche di smarrimento che stanno vivendo a seguito della situazione creatasi». (s.q.)
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