Raffica di multe truffaldine: «C’è l’intestazione pagoPa»

I consigli dell’esperto: «Non cliccate mai sui link di mail sospette e denunciate. Spaventano le persone mettendo fretta»

Felice Paduano

Massima attenzione alle truffe online che arrivano via posta elettronica. La testimonianza è di Nicola Ramundo, commercialista, da decenni coordinatore dell’Osservatorio del Cittadino Contribuente, che ha ricevuto una mail, con l’intestazione fasulla di pagoPa in cui si leggeva: «Il nostro sistema ha ricevuto un ritardo nel pagamento per eccesso di velocità in violazione del Codice della Strada. Può pagare 198 euro online tramite il nostro portale sicuro. Trascorso il termine, gli euro diventano 396, che devono essere pagati entro 48 ore. Si rischia anche la decurtazione di sei punti sulla patente di guida. Questo è un messaggio automatico. Per favore non rispondere».

Il commercialista Nicola Ramundo
Il commercialista Nicola Ramundo

Immediatamente il dottor Ramundo, che si occupa regolarmente di sminare le potenziali truffe ed è sempre in prima linea a favore dei diritti dei contribuenti, non solo non è caduto nella trappola ma ha immediatamente tentato di smantellare il raggiro, contattando gli uffici della società pagoPa, ma anche i carabinieri e i colleghi che gli hanno confermato la presenza di truffe online di questo tipo avvenute nelle ultime settimane. «Io mi sono fermato subito e non ho pagato perché, da esperto del settore, ho visto che all’interno della comunicazione digitale non era allegato alcun verbale né era indicata con precisione l’autorità che ha inviato la mail» spiega Nicola Ramundo «senza contare che da buon automobilista rispettoso delle leggi, non ho mai preso una multa per eccesso di velocità. Dopodiché la società pagoPa non utilizza questo sistema di recupero delle sanzioni non pagate. Quindi» sollecita «bisogna prestare attenzione alle mail che arrivano nella nostra posta elettronica. Sempre più numerosi sono infatti i tentativi truffaldini messi in atto dai truffatori».

Ma cosa fare esattamente per non cadere nelle trappole elettroniche? «Per prima cosa non cliccare sul link proposto da chi invia la mail sospetta» spiega il coordinatore dell’Osservatorio del Cittadino Contribuente «secondo, non accettare altre mail collegate. E, infine, rivolgersi subito alla polizia o ai carabinieri denunciando le potenziali truffe, sottoscrivendo una denuncia formale, in cui è utile fornire agli inquirenti tutti gli indizi possibili. Gli autori di certi raggiri, purtroppo, sono in aumento anche perché spesso gli automobilisti, specialmente quando si tratta di pagare cifre basse, effettuano immediatamente il pagamento richiesto senza approfondire ulteriormente».

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