Raimondi regala il derby al Padova: tutte le azioni e il tifo

PADOVA . Il giorno dopo è stato un risveglio bellissimo. Per i giocatori biancoscudati e per i tifosi ancora increduli per l’impresa ottenuta dal Padova all’Euganeo.
Nessuno avrebbe scommesso su un successo del genere: 2-1 al Verona degli ex Mandorlini e Cacia, ottenuto a un secondo dallo scadere grazie all’impresa di Andra Raimondi, padovano dell’Arcella.
Andrea Raimondi è un ragazzo come tanti che sogna e gioca, gioca e sogna. Ma troppo spesso sta seduto ad osservare gli altri. A 22 anni sei terribilmente giovane per lasciarti andare, ma un po’ vecchio per non pensare seriamente a cosa fare da grande. E così fremi per poter dimostrare a tutto il mondo quanto vali, finchè non arriva il tuo momento: «Non vedevo l’ora di avere quest’occasione e sfruttarla al meglio», ha spiegato Raimondi nel dopo partita. «Avevo proprio bisogno di una soddisfazione personale come questa. Entrare e segnare il gol decisivo nel derby è incredibile, una scena sognata un sacco di notti». E quando arriva il momento, come ci si sente? «Una sensazione impossibile da descrivere. Appena ho visto entrare la palla in rete mi sono girato e attorno a me avevo lo stadio in delirio con la gente che continuava a saltare. A quel punto mi sono sentito come pietrificato».
E dire che ormai non ci sperava quasi più nessuno. «Sono entrato in campo pensando: voglio fare gol. Quando ho preso la palla decisiva, ho saltato l’avversario e mi sono detto: vado a segnare. Sapevo che era l’ultima azione, ci ho provato senza pensarci troppo, avendo anche un po’ di fortuna. Che spettacolo, sono contentissimo, adesso però non voglio fermarmi. Spero tanto di continuare così». Quante dediche si hanno dopo una serata come questa? «Una miriade e vorrei farle tutte. Alla mia famiglia: mamma, sorella, papà, zie e nonni. Alla mia ragazza che amo tanto e poi anche a Babacar che mi è stato vicino ogni giorno. Non voglio dimenticare i miei amici, in particolare Marco e Andrea. Voglio bene a tutti, hanno sempre creduto in me e finalmente ho dato loro una conferma di quanto posso valere. E alla fine dedichiamolo anche a tutti i tifosi, credo di avergli fatto un regalo bello grande. Mi sono già arrivate decine di messaggi, mi sa che non riuscirò a leggerli tutti». Pensare che fino a pochi giorni fa le sue condizioni fisiche sembravano quasi un mistero. «Ho avuto qualche problema fisico, questione di poco, non era nulla di grave ma era meglio non rischiare. Ora sono felicissimo, ancor di più pensando di aver regalato la vittoria al Padova. Possiamo crescere tanto, siamo un bel gruppo e conoscendoci ancora meglio possiamo dare sempre di più».
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