Raoul Bova è Ultimo al quarto atto

Stasera e domani la fiction ispirata alla storia (vera) del capitano dei Ros
Raoul Bova in una foto di scena del film tv 'Ultimo' 4 L'Occhio del Falco che andrà in onda su canale 5 la prossima stagione.UFFICIO STAMPA MEDIASET /ANSA +++ EDITORIAL USE ONLY +++
Raoul Bova in una foto di scena del film tv 'Ultimo' 4 L'Occhio del Falco che andrà in onda su canale 5 la prossima stagione.UFFICIO STAMPA MEDIASET /ANSA +++ EDITORIAL USE ONLY +++

ROMA. Dal processo per favoreggiamento a Cosa Nostra, finito con l’assoluzione, al trasferimento al reparto del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, all’attività a favore di ragazzi e donne in difficoltà: la storia del capitano dei Ros che nel 1993 catturò Totò Riina torna in tv con “Ultimo - L’occhio del falco”, quarto capitolo della saga interpretata da Raoul Bova che stasera e domani apre la stagione di fiction di Canale 5. Con la regia di Michele Soavi e una colonna sonora firmata da Ennio Morricone, la miniserie evento, prodotta da Pietro Valsecchi per Taodue, racconta proprio l’ultima fase dell’attività di Sergio De Caprio, nome in codice Ultimo, oggi colonnello del Noe.

Da venerdì 11 gennaio, su Canale 5 debutta un’altra serie molto attesa, ancora prodotta da Taodue: è “Il clan dei camorristi” con Stefano Accorsi magistrato.

Dice Pietro Valsecchi, di Taodue: «Ci piacerebbe ora raccontare di nuovo la storia del giudice Borsellino, alla luce degli ultimi sviluppi, ma anche approfondire la trattativa tra Stato e mafia: siamo al lavoro con Claudio Fava, Giovanni Bianconi, Attilio Bolzoni, ma si tratta un argomento molto complesso, ogni giorno si aggiunge un nuovo tassello». Intanto il settore fiction deve fare i conti con la crisi di budget e investimenti: «È ora di ritoccare i compensi di registi e star e di alzare piuttosto i cachet minimi degli attori. Solo distribuendo meglio le nostre risorse potremo continuare a raccontare il paese e insieme far emergere i giovani bravi, scovando il nuovo Troisi, il nuovo Benigni».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova