Rapina al Buja, la pista porta a un volto noto

ABANO TERME. Si rafforza, tra gli investigatori, il sospetto che mercoledì notte a imbavagliare e legare mani e piedi il portiere notturno dell’hotel Bristol Buja sia stata una persona che conosce nei particolari la struttura. Le indagini, infatti, avrebbero imboccato come pista privilegiata proprio quella che il blitz sia opera di una persona che frequenta l’albergo. Anche Gino Buja, titolare del Bristol con il papà Paolo, è dell’avviso che una persona mai entrata nel complesso termale non sarebbe riuscita ad arrivare facilmente fino alla hall, dove alle 2 di notte appisolato in una poltrona si trovava il portiere. «Dalla porta-finestra della piscina da dov’è entrato il bandito per raggiungere la reception c’è un percorso tortuoso non facile da fare al buio», spiega Buja. «Il rapinatore, inoltre, ha puntato dritto verso i cassetti della reception che contenevano circa 6 mila euro in contanti. Ha ignorato la cassaforte perché forse era al corrente che è protetta dall’apertura a tempo». Il titolare dell’hotel fa sapere che il 71enne portiere notturno Marino Leone sta bene e che non ha subito un graffio da quell’aggressione. «Si è preso qualche giorno di riposo, riprenderà servizio la prossima settimana quando avrà superato lo choc di quel brutto quanto d’ora in cui è rimasto imbavagliato e legato».
Il fatto successo al Bristol Buja risolleva il problema della sicurezza durante la notte negli alberghi, soprattutto dall’una alle quattro quando di norma incomincia l’attività nei reparti cura. «Da una parte veniamo invitati a proteggere i nostri alberghi anche con sofisticati sistemi elettronici, dall’altra non possiamo farlo per ragioni di privacy dei clienti», fa notare Buja. Non possiamo installare impianti di video-sorvegliaza che in casi come quello successo l’altra notte sarebbero utili».
Gianni Biasetto
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