Reclutava belle commesse per farne schiave sessuali

CAMPODORO. L’aveva assunta come commessa nel suo supermercato, promettendole casa e stipendio se avesse anche fatto la collaboratrice domestica. In realtà pretendeva un servizio “h 24” con una particolare predilezione per il sesso in tutte le gamme possibili, dopo un lavoro da schiava in casa e in negozio. E con l’obbligo di essere ripresa come una pornostar. Vessata, umiliata, minacciata e intimorita: per mesi alla ragazza non è rimasto che subire, in forza di un passaporto straniero che la faceva sentire non protetta di fronte al rischio di trovarsi senza un lavoro e di essere rispedita in patria, un paese dell’Est.
C’è voluta tutta la forza e la capacità dei carabinieri dell’Aliquota operativa di Padova, guidati dal capitano Pisciotta, per convincere la giovane a confidarsi. E a presentare denuncia. Così Jimmy Volta, 50 anni, residenza a Torrerossa, nel Comune di Campodoro, e con il negozio a due passi, ma nel territorio di Camisano Vicentino, dove è molto conosciuto, si ritrova ora accusato di violenza sessuale e di violenza privata. E ancora, di maltrattamenti e di stalking continuati nel tempo, aggravati dal fatto di aver abusato del rapporto di ospitalità e di prestazione d’opera. Il pubblico ministero di Padova Giorgio Falcone ha chiuso l’inchiesta e si prepara a reclamare il processo per l’uomo, chiamato a rispondere di atti sessuali pure nei confronti di un’altra giovane dell’Est, assoldata poco dopo la fine della “relazione professionale” precedente.
E con identico trattamento: solo che la donna ha opposto maggiore resistenza e, dopo essere stata più volte costretta a subire pesanti ”carezze”, è scappata e ha denunciato tutto. Altri casi, invece, si sarebbero risolti con la fuga e il silenzio delle vittime, tutte “arruolate” dal titolare del supermercato con la stessa tecnica. E tutte schiavizzate sul lavoro, costrette a fare gli straordinari in negozio, le cameriere in casa e le pornostar a letto con maratone di sesso davanti all’occhio della telecamera. Nel corso di una perquisizione gli investigatori avevano sequestrato dei filmini amatoriali: secondo Volta, videoriprese avvenute con il pieno consenso della partner. Partner che ha smentito la versione dell’ex titolare: quando lei se n’era andata da Campodoro, il commerciante non avrebbe esitato a minacciarla, vantando amicizie importanti e legami con le forze dell’ordine.
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