Redditi dei consiglieri comunali di Padova: Lodi “Paperone”, Bitonci è più povero

Le dichiarazioni 2014 a Palazzo Moroni. La ricchezza è donna con Mariella Mazzetto, Maria Luisa Nolli e Vanda Pellizzari
BARSOTTI - INCONTRO BITONCI NICOLA LODI
BARSOTTI - INCONTRO BITONCI NICOLA LODI

PADOVA. Il broker Nicola Lodi, eletto con Forza Italia ma fedelissimo del sindaco Massimo Bitonci, è il “paperone” di Palazzo Moroni con un reddito superiore ai 340 mila euro annui. Un primo cittadino che invece ha visto drasticamente scendere il suo reddito rispetto agli anni in cui era parlamentare. Nel 2014, nel suo primo anno alla guida dell’amministrazione, ha dichiarato 96.972 euro. Molto meno di Paolo Botton, assessore all’edilizia, che con il suo studio di ingegneria ha guadagnato 109 mila euro.

I REDDITI DELLA GIUNTA In giunta il reddito medio è di 43 mila euro, fatta salva la posizione della giovane assessore al Sociale Vera Sodero, esonerata dal presentare la dichiarazione perché senza reddito nel 2014.

Esclusi sindaco e Botton, i redditi della compagine di governo di Palazzo Moroni sono modesti: tra i più alti ci sono quelli dello “sceriffo” Maurizio Saia con 36.821 euro, dell’assessore alla Cultura Matteo Cavatton con quasi 35 mila euro e della vicesindaco di Forza Italia Eleonora Mosco con poco più di 30 mila euro. L’altro esponente degli Azzurri Stefano Grigoletto, che riesce a conciliare la politica con la sua professione di farmacista, ha dichiarato 25.264 euro. Al limite della soglia di povertà invece è il reddito di Alain Luciani, commerciante di Mortise, con 8.595 euro di imponibile.

I REDDITI DEI CONSIGLIERI Anche nell’aula consiliare di Palazzo Moroni si registrano redditi piuttosto bassi. Con qualche significativa eccezione. A parte Lodi, la ricchezza è soprattutto femminile. Un tris di donne con una grande esperienza nel mondo del lavoro e della politica. Mariella Mazzetto, già sottosegretario alla scuola nel primo governo Berlusconi, ha dichiarato quasi 77 mila euro. Poi Vanda Pellizzari, commerciante, con 73.618 euro di imponibile. E infine la new entry del 2015: Maria Luisa Nolli, anestetista prima e imprenditrice poi, con poco più di 73 mila euro. La stessa cifra dichiarata dall’ultimo entrato nell’aula consiliare, il pediatra Roberto Marinello, esponente di Padova2020 che ha preso il posto del leader Francesco Fiore. Quest’ultimo, nell’anno in cui ha avanzato la sua candidatura a sindaco, ha dichiarato appena 13.301 euro.

Tra i più poveri c’è Stefano Fasolo, conosciuto come Badole, ex “paninaro” oggi gestore del “Dunkue”, in via Manzoni: ha dichiarato 356 euro, in pratica un guadagno di un euro al giorno. Anche per l’agente di commercio Simone Schiavo il 2014 è stato un annus horribilis: la sua dichiarazione dei redditi è di appena 2.728 euro.

LE VARIAZIONI PATRIMONIALI Assessori e consiglieri hanno anche l’obbligo di dichiarare ogni variazione di patrimonio nel periodo del loro mandato. Scopriamo così che l’assessore Cavatton lo scorso anno ha acquistato in comproprietà (al 50%) un mini-appartamento di 49 metri quadri a Roma. Elisabetta Beggio ha venduto la sua Smart Plus, mentre il forzista Carlo Pasqualetto ha fondato la società “Azzurrodigitale srl” di cui detiene un terzo delle azioni. Mentre Jacopo Silva nel luglio 2015 è diventato consigliere delegato di Sertech spa. Infine Gianni Berno, consigliere dem, è l’unico che “gioca” in Borsa: ha 1.000 azioni Intesa S. Paolo, 300 di Fca e 650 di Mps per un controvalore di 7.802 euro.

c.malfitano@mattinopadova.it

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