FdI presenta i candidati padovani alle regionali: «Ci vota anche la sinistra»

Nella mattina del 27 ottobre il ministro Urso e il senatore De Carlo hanno ufficializzato la lista. L’ex leghista Sandonà: «È la casa naturale di chi vuole far crescere il Veneto»

Marta Randon
Un momento della mattinata
Un momento della mattinata

L’ex leghista Sandonà un po’ in imbarazzo, la new entry Argenti, moderata dritta e fiera. E poi tutti gli altri, in fila, schierati come soldatini, come alunni interrogati alla lavagna sicuri di vincere all’enalotto delle prossime elezioni.

Quasi tutti con le mani giunte appoggiate sulle cosce (dove metterle, quando si sta in piedi, è sempre un problema). Si sono presentati così il 28 ottobre mattina nella sede della Provincia i nove Fratelli candidati alle regionali nella lista padovana.

Comodi comodi, seduti davanti, stile foto squadra di calcio, i big di Fratelli d’Italia: l’ospite d’onore il ministro Adolfo Urso «oggi ho nove iniziative in quattro province», il coordinatore del Veneto Luca De Carlo, il senatore ferrarese Alberto Balboni, nominato dal partito commissario provinciale esterno per il periodo elettorale. Alla sua destra la deputata padovana Elisabetta Gardini. Tutt’attorno dirigenti di città e provincia in una stanza affollata.

A fare l’appello – «io dico il nome, voi dite qualcosa ok?» – il commissario Balboni in «ordine rigorosamente casuale».

Il primo ad essere chiamato è stato Enoch Soranzo, vicepresidente del consiglio regionale: «Siamo al lavoro come sempre», il suo commento.

A seguire il sindaco di Albignasego, l’avvocato Filippo Giacinti: «dopo il mio 80% al secondo turno auspico lo stesso al nostro candidato, faremo il massimo». L’assessore di Teolo Matteo Turetta: «buon lavoro e buona campagna a tutti». L’assessora alla cultura di Cittadella Paola Geremia: «mi impegnerò sul fronte scuola».

«Che cosa farai per raddrizzare il Veneto?», ha chiesto il commissario all’imprenditore e docente di tecniche ortopediche Massimo Pulin: «Senza dubbio migliorare la sanità» la risposta. A seguire la consigliera d’opposizione Elena Cappellini, psicologa del lavoro, la più giovane del gruppo: «Mi impegnerò affinché Padova torni capitale del Nord Est».

Poco dopo, in disparte: «Se verrò eletta non lascerò il mio posto in consiglio». Pare che persino Giordani abbia espresso dispiacere nel perderla. In lista c’è poi Elisabetta Baldi, consigliera di minoranza a Montegrotto: «la nostra agenda è quella del governo: sanità, sociale e famiglia».

Naturalmente ecco le due sorprese: Luciano Sandonà, chiamato per terzo, escluso dalla lista leghista e ricollocato dove il vento soffia forte e Antonella Argenti, sindaca di Villa del Conte, che hanno preso il posto rispettivamente di Rocco Bordin e Lara Burato, silurati.

«Nessuna campagna acquisti, da sempre siamo inclusivi nei confronti di chi ha i nostri valori e capacità», ha ribadito De Carlo. Sandonà, ex cravatta verde, per cinque anni ha guidato in regione la commissione bilancio: «Sono stato accolto da persone meravigliose. Ho cominciato un nuovo percorso con FdI, convinto che oggi sia la casa naturale di chi vuole costruire, con la maggioranza, un percorso di ulteriore crescita per il Veneto. Mi creda FdI sta portando avanti un lavoro straordinario. Si sta creando un circolo virtuoso che unisce competenza, coerenza, passione».

Il ministro Urso ha snocciolato i successi dei tre anni di governo Meloni: «Spread da 238 a 78, borsa cresciuta del 100%, debito pubblico sotto controllo, oggi l’Italia è un esempio virtuoso per l’Europa».

Il coordinatore Luca De Carlo, stuzzicato dalla stampa, ha risposto da democristiano: «No, non è una sfida interna tra alleati. Il nostro avversario non è mai nemico. Con Manildo c’è un ottimo rapporto. Vogliamo allargare i confini, attrarre gli elettori di centrosinistra». Il riferimento è all’elettorato del sindaco Giordani.

Cosa dice della gara nel centrodestra a rubarsi gli amministratori? «Vengono da noi perché siamo forti, la competizione ad acquisire nuovi elettori c’è – ha risposto Urso – La premier attira anche chi ha sempre votato a sinistra. Non c’è nessun derby, FdI è oltre il 30%». Fratelli d’Italia in consiglio regionale avrà almeno 5 assessorati. De Carlo l’ha confermato. È già tutto scritto: «Ma rimaniamo umili», conclude. 

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