Reperti archeologici inestimabili nascosti in cantina

I carabinieri li hanno scoperti nella casa di un pensionato di Grantorto, denunciato per ricettazione: tutto il materiale si è rivelato originale e preziosissimo

GRANTORTO. Aveva in casa dei reperti archeologici di valore inestimabile. Nascosti in cantina, avrebbero meritato di essere esposti nelle teche di qualche museo. Dove peraltro pare finiranno.

L'operazione è stata portata a termine dai carabinieri del nucleo investigativo di Padova. A giugno hanno effettuato una serie di perquisizioni che hanno interessato l'Alta Padovana. Erano state autorizzate dalla procura per una più ampia attività volta a scoprire della refurtiva. In pratica i carabinieri hanno scoperto del materiale, pregiatissimo, che non si aspettavano di trovare.

Tra le altre, infatti, viene perquisita l'abitazione di F.A. 68 anni, una casa colonica di Grantorto. I carabinieri trovano i reperti, che però è difficile valutare. Così il materiale viene tutto mandato alla Tutela del Patrimonio culturale di Venezia. Pochi giorni fa è arrivata la risposta. Che ha lasciato senza parole chi ha visionato i reperti e gli stessi carabinieri intervenuti a Grantorto.

È tutto originale e in gran parte, ben conservato. 86 frammenti di ceramica a figure rosse, pertinenti a un vaso decorato di produzione attica (V-IV) secolo avanti Cristo, un'olla ansata con decorazione geometrica e 11 frammenti pertinenti al collo e all'orlo della e all'orlo della stessa, di produzione messapica (IV-III AC), due vasche di Lekanis a vernice nera, di produzione magnogreca (IV secolo AC), un cratere a campana a vernice bruna, con decorazione a tralcio di vite, di produzione magnogreca (III secolo AC), 26 elementi di bronzo, riferibili ad armille, anelli, frammenti di fibule, un bacile, un bronzetto figurato (un eroe o un guerriero), di produzione locale, seconda età del ferro.

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