Ressa negli allevamenti per gli agnelli

ANGUILLARA. Giornata movimentata lungo le rive dell’Adige, tra il via vai di auto sull’argine e una massiccia vendita di agnelli, sotto gli occhi delle forze dell’ordine e delle autorità sanitarie. E nel trambusto ci scappa anche una macellazione abusiva. In occasione della “Festa del Sacrificio”, una delle principali ricorrenze del mondo islamico, decine di musulmani arrivati da buona parte del Veneto meridionale hanno raggiunto gli allevamenti di ovini concentrati nella frazione di Borgoforte. Il momento centrale della giornata è infatti il sacrificio rituale di un agnello, le cui carni vengono poi divise e consumate in famiglia. Pertanto decine di extracomunitari di fede islamica, per lo più magrebini, hanno raggiunto gli allevamenti di Borgoforte per acquistare gli agnelli da destinare al macello. Un privato infatti non può prendersi un agnello e caricarselo in macchina per poi ucciderlo dove gli pare. Nelle stalle i musulmani hanno scelto i capi, in seguito trasportati e abbattuti al macello secondo il rito islamico, per poi ritirare la carne nel pomeriggio. Qualcuno però, ha tentato di arrangiarsi da solo ma lo sgozzamento alla luce del sole non è certo passato inosservato. «Stanno sgozzando gli agnelli lungo l’Adige»: questo il tono della segnalazione di ieri mattina. L’eventualità di una orribile mattanza a cielo aperto andava subito verificata. Così i carabinieri di Bagnoli, la polizia locale di Anguillara e i responsabili del servizio veterinario dell’Usl 17 hanno presidiato per quasi tutta la giornata l’azienda di Orazio, Otello ed Orietta Morandi, uno degli storici allevatori di pecore del posto, seguendo le operazioni di acquisto degli agnelli e il loro trasporto al macello. Ma qualcuno ha preferito fare da solo e le forze dell’ordine hanno trovato, nel spiazzo a nord dell’azienda, la carcassa di un agnello appena sgozzato, avvolta in garze e lasciata a terra. Ovviamente è scattato il sequestro con la segnalazione all’autorità giudiziaria. Intanto nella stalla, affollata come non mai, i fedeli musulmani continuavano a scegliere il proprio agnello e accordarsi sul prezzo con l’allevatore. Quindi gli animali sono stati trasportati al macello Ossari di Cartura per l’abbattimento secondo i dettami dell’Islam. Nel pomeriggio gli acquirenti sono passati direttamente al macello per il ritiro della carne. A parte il macabro ritrovamento, tutto regolare, conferma il direttore del servizio Veterinario dell’Usl 17 Virio Gemignani, presente sul posto. Ha dato meno nell’occhio invece la vendita di carne d’agnello in un altro allevamento del posto, l’Allevamento Veneto Ovini. Anche in questo caso i clienti musulmani hanno ordinato gli agnelli, quasi un centinaio, portati sempre al macello di Cartura, e poi ritirato la carne nello spaccio dell’allevamento a Borgoforte. Il tutto senza intoppi. «Ormai è un’attività consolidata da alcuni anni» spiega il giovane allevatore Davide Morandi «ovviamente nessun si porta a casa gli animali vivi e il tutto avviene nel rispetto delle leggi e delle norme igienico sanitarie. La macellazione secondo il rito islamico costa 30 euro a capo e il prezzo medio di un agnello fra i 6 e 12 mesi di vita va dai 150 ai 220 euro. Negli ultimi anni la richiesta da parte della clientela musulmana è stabile mentre continua a calare il consumo “nostrano” di carne di agnello a Pasqua».
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