Ricaricare lo smartphone? Con una pedalata in bici

PADOVA. Un tour operator per viaggi su due ruote, una ciotola automatica per cani e gatti ed una dinamo per biciclette, che ricarica lo smartphone semplicemente pedalando.
Queste le tre migliori idee d’impresa premiate ieri mattina da Confindustria Padova, all’interno del progetto “Luci sull’impresa”. Ad assistere all’evento conclusivo, all’Mpx, c’erano circa seicento studenti provenienti da tutte le scuole superiori di Padova e provincia.
Al primo posto si è classificato un istituto tecnico cittadino, il Gramsci-Einaudi, con il progetto Friendly Bike. La classe quarta CT/E, coordinata dalla professoressa Emanuela Scapolo, ha pensato ad un tour operator «specializzato nella produzione di pacchetti turistici per gli amanti della bici».
La proposta comprende l’audioguida multilingue, percorsi multimediali, un kit da turista e chi più ne ha più ne metta.
«I ragazzi» spiega Scapolo «hanno lavorato per circa 70 ore, anche in orario extrascolastico, dimostrando grande impegno e responsabilità. Hanno collaborato i colleghi di diverse aree e anche per noi è stata un’occasione per fare didattica innovativa: non solo frontale, ma anche laboratoriale. La classe si è trasformata in una piccola azienda, dove ognuno era responsabile di un settore: c’erano l’amministratore delegato, l’addetto al marketing, il referente per la logistica».
Al secondo posto si è classificato l’Iis Rolando da Piazzola, con Ciotek: un distributore automatico di acqua e cibo per cani e gatti, che garantisce loro una sana e corretta alimentazione quando il padrone è assente.
Infine, l’unico progetto che ha già un prototipo di prodotto, proposto dagli studenti del liceo Tito Lucrezio Caro, di Cittadella. Aevery, la loro invenzione, è una dinamo da bici in grado di ricaricare piccoli oggetti, come un cellulare, semplicemente sfruttando le proprie gambe.
«Ai ragazzi» spiega Rodolfo Cetera, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria «abbiamo chiesto di trovare un’idea innovativa e lavorare in gruppo, realizzare un piano economico, studiare il mercato per sondare la possibile concorrenza. Hanno partecipato in moltissimi, e non parlo solo degli studenti: quest’anno hanno aderito anche 280 imprenditori, che hanno aperto ai giovani le porte dell’azienda e condiviso con loro esperienza e formazione. Quello che vogliamo trasmettere è un messaggio positivo, dire ai ragazzi che, anche se i tempi sono duri, possono farcela».
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