Ricatto sessuale al parroco: arrestati due fratelli nell’Alta padovana

CAMPODARSEGO. Da poco più di tre settimane era tenuto in scacco. Disperato e sul filo del baratro di fronte a quella minaccia sempre più pressante: o era pronto a sganciare 40 mila euro, oppure video e foto di quel rapporto sessuale “particolare” sarebbero stati divulgati. E per lui, stimato parroco in un Comune dell’Alta, sarebbe stato devastante. Immediata la denuncia nella stazione dei carabinieri di Camposampiero.
E, dopo una non facile trattativa, l’accordo con il ricattatore. Sabato mattina è scattata la consegna-trappola. E sono finiti in carcere due fratelli di origine marocchina per estorsione aggravata, Zouhair Abousad, classe 1994, disoccupato e con precedenti penali, protagonista dell’incontro “ravvicinato” con il sacerdote, e Zakaria Abousad, nato nel 1987 e attualmente con un lavoro, entrambi residenti a Campodarsego. Perquisita la loro abitazione dove sono stati sequestrati alcuni cellulari. Per tutti e due, appuntamento oggi alle 10 davanti al gip padovano Domenica Gambardella per la convalida dell’arresto: a difenderli l’avvocato veneziano Marco Borella.
Da tempo il 26enne conosceva il parroco perché chiedeva l’elemosina vicino alla chiesa. Intorno a Ferragosto il giovane si presenta in canonica. «È arrivato all’improvviso... Mi è venuto addosso e sono stato “costretto” a un rapporto» ha raccontato tra vergogna e imbarazzo il parroco, quando si è presentato in caserma. Già perché Zouhair Abousad nella sua testa aveva avuto subito chiaro il piano.
E mentre s’era stretto al sacerdote per una manciata di minuti, con una mano aveva sfilato dalla tasca il cellulare per riprendere la scena immortalata tanto in video quanto in qualche scatto. Alla fine, appena il prelato si era ricomposto, la secca la richiesta: 40 mila euro in contanti in cambio del silenzio, oppure per il sacerdote sarebbe stata la vergogna. A quel punto il prete si è rivolto all’Arma dei carabinieri dove ha firmato una denuncia finita sul tavolo del pm Roberto D’Angelo che ha aperto un’inchiesta. Nel frattempo il sacerdote ha cercato di tenere a freno il ricattatore che è apparso risoluto nella sua scelta, nonostante la vittima gli avesse detto di non aver la cifra a disposizione.
Così è iniziata la trattativa sul prezzo che, di sconto in sconto, si è attestata a 4 mila euro. A quel punto, l’accordo. E, d’intesa con i carabinieri e il pm di turno Luisa Rossi, il sacerdote ha accettato un incontro per la consegna della somma in un campo dell’Alta, al riparo da occhi indiscreti. Eccetto quelli dei militari che hanno assistito alla scena, prima di uscire allo scoperto e arrestare anche il fratello maggiore che faceva da palo. Nell’aprile 2015 Zouhair era stato denunciato per spaccio; la notte dell’8 dicembre 2015 era stato ferito da una rosa di pallini sparati dal fucile del proprietario di una casa a Curtarolo: il marocchino era appartato con la fidanzata e l’uomo temeva fossero dei ladri. —
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