Riciclaggio, l’inchiesta Miami «Intercettazioni da annullare»

La richiesta della difesa di un’imputata ieri in udienza al tribunale di Padova Gli investimenti in case in Florida per il pm furono finanziati evadendo il fisco

ARZERGRANDE. La difesa di Elisabetta Mirti, 43 anni, torinese, indagata per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio continuato e al reinvestimento con l’aggravante della transnazionalità (insieme ad altre tredici persone nell’ambito dell’inchiesta “Miami” nata attorno a un blitz avvenuto ad Arzergrande) ha chiesto di dichiarare l’inutilizzabilità di tutte le intercettazioni telefoniche. Richiesta fatta in aula ieri davanti al tribunale collegiale di Padova, presieduto da Nicoletta De Nardus, con pubblico ministero Benedetto Roberti,

L’avvocato della Mirti, Mauro Anetrini, ha motivato la richiesta spiegando che «le richieste del pm sono una pedissequa reiterazione senza riferimenti fattuali né giustificazioni». Cioè secondo la difesa il pm che le ha chieste e il gip che le ha accolte non avrebbero verificato i presupposti di legge. Inoltre sulla base della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, sarebbero stati lesi i diritti di difesa. Il pm Roberti ha però risposto che «i decreti fanno riferimento a normative della polizia giudiziaria con richiami espliciti alle ragioni fondanti del fatto», quindi regolari.

Durante l’udienza la difesa di un altro imputato, Alberto Bullo, 44 anni di Chioggia, ha chiesto la nullità di tutti gli atti dal 21 gennaio del 2015, poiché il 44enne per un errore non avrebbe ricevuto alcuna notifica della proroga delle indagini. Su questi due punti il giudice si pronuncerà nell’udienza del prossimo 5 marzo. Il Pm Roberti ha poi citato otto testi tra uomini della finanza e direttori di banche, mentre la difesa ne ha citati 129.

I fatti risalgono al febbraio 2015, quando la Guardia di finanza con un blitz aveva fatto scattare una serie di misure cautelari con numerose perquisizioni.

Nei guai erano finiti l’ex gioielliere di Arzergrande Ivone Sartori, 52 anni, le figlie Nicole di 24 anni e Jamie Lee di 30; Alberto Bullo, 44, di Chioggia; Walter Favaro, 46, di Padova; Elisabetta Mirti, 43, di Torino; Tito Sala, 64, di Venezia (è primario di Otorinolaringoiatria a Piove di Sacco); Monica Donà, 55, di Codevigo; Tommi Burato, 39, di Codevigo; Agostino Luise, 50 di Piove di Sacco; Maria Manuela Borso, 53, di Cassola (Vicenza).

Secondo l’accusa Sartori e soci avrebbero raccolto denaro proveniente da evasioni fiscali per reinvestirlo in Florida, acquistando una serie di appartamenti a Miami. La cifra complessiva sarebbe di circa 1, 2 milioni di euro. Per i difensori degli imputati si trattava, invece, di soldi puliti di cui i loro clienti avevano la disponibilità. Ora in aula si sta cercando di sbrogliare la fitta matassa di operazioni finanziarie che hanno coinvolto diverse società, professionisti, medici e imprenditori tra il Veneto e la Florida. ––

Alice Ferretti

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