Ricoverata per una frattura, muore per emorragia

SELVAZZANO DENTRO. L’infortunio, poco più di un mese fa. L’operazione al femore nel giro di poche ore, la situazione che peggiora nel corso della settimana e la tac che conferma un’emorragia cerebrale. A distanza di un mese, la morte. Un decorso clinico su cui ora i famigliari e la Procura di Padova vogliono vederci chiaro, tanto da richiedere anche un’autopsia sulla salma della donna.
Marina Farinazzo, 64 anni, residente a Selvazzano Dentro, si è infortunata lo scorso 9 febbraio: una caduta le aveva causato la rottura del femore, costringendola al ricovero d’urgenza in Ortopedia all’ospedale di Padova. Il giorno dopo la 64enne ha subito un’operazione chirurgica.
Il percorso post-operatorio ha però visto un decorso inaspettato. La donna ha perso lucidità di giorno in giorno, tanto che il 16 febbraio - una settimana dopo l’operazione - il personale sanitario dell’ospedale ha segnalato la situazione preoccupante alla famiglia della donna. La paziente, per questo, è stata sottoposta ad una tac d’urgenza. L’esame ha rilevato la condizione peggiore possibile: un’emorragia cerebrale.
Farinazzo è stata quindi trasferita dal reparto di Ortopedia a quello di Neurochirurgia, sempre in ospedale a Padova. Qui la 64enne ha subito un nuovo intervento chirurgico per diminuire l’emorragia. I risultati, però, non sono stati quelli auspicati: il 24 febbraio il marito della donna è stato nuovamente convocato dai medici, che hanno segnalato danni cerebrali rilevanti nella moglie. L’8 marzo, infine, la 64enne è deceduta. A un mese dall’ingresso per la rottura del femore.
Il marito della Farinazzo ha presentato un esposto in Procura e il 12 marzo il pubblico ministero Marco Brusegan ha disposto l’autopsia sulla salma della donna, affidandola al medico legale Rossella Snenghi. L’esame si è tenuto nel pomeriggio. Per ora nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati. —
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova