Rider senza contratto né sicurezza, Bean (Pd): «Boicottiamo tutti i servizi di delivery»
La proposta del consigliere dem: «Possiamo spingere le aziende a cambiare non usando le consegne»

«Pochi giorni fa è toccato a Shahzad Baluch. Dieci mesi fa ad Alì Jawat. Entrambi rider della piattaforma Glovo morti sul lavoro, in un incidente stradale durante una consegna. Stessa dinamica, stessa causa di fondo. Succede perché sono pagati a cottimo e per pochi spicci: per avere un reddito dignitoso devono quindi fare molte consegne, lavorando in affanno e in condizioni pericolose.
Basta una distrazione in strada e una giornata di lavoro si trasforma in tragedia. Se avessero un normale contratto con paga oraria e non fossero sfruttati queste morti si potrebbero evitare». A parlare dell’incidente che ha ucciso un rider di Glovo pochi giorni fa è il consigliere comunale Pietro Bean, delegato alle politiche giovanili del Comunedi Padova.
La denuncia
«Lo dicono anche i sindacati e hanno ragione: i rider dovrebbero avere un contratto come tutti i lavoratori dipendenti. È scritto peraltro in molte sentenze e in ben due direttive europee. Metterli in partita Iva per ridurre il costo del lavoro è fuorilegge e disumano», continua il consigliere comunale. «Glovo (e anche altre piattaforme di gig economy) continua a ignorare quello che già stabiliscono i giudici e le regole europee, mettendo il profitto prima della vita di questi lavoratori».
Una sola la cosa da fare secondo Bean: «Se il governo non propone una legge più vincolante e la piattaforma continua a sfruttarli, la strada per evitare queste tragedie è solo una: boicottare il delivery. Non bisogna ordinare cibo per asporto finché i rider non avranno contratto e condizioni di lavoro dignitose».
E ancora: «Sento parlare di Carte dei diritti, di appelli e so anche che come Comune stiamo cercando uno spazio ristoro per questi lavoratori. Tutte cose utili, ma la massima priorità per queste persone è avere un contratto, che significa paga oraria, giusta retribuzione, assicurazione da infortuni, ferie e malattia pagate».
La proposta
Infine il consigliere comunale Pietro Bean sottolinea come in qualità di cittadini potremmo concretamente fare qualcosa per evitare di assistere in futuro a quelli che sarebbero l’ennesimo incidente o peggio ancora l’ennesima morte di un rider. «Possiamo spingere le aziende a cambiare non ordinando più, boicottando il servizio. Coalizzati abbiamo più potere di quello che crediamo, come cittadini e come consumatori. Usiamolo per fare del bene e aiutiamo queste persone. Il lavoro non è sfruttamento, è dignità e diritti». —
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