Rifiuti in cementeria, la città in rivolta

MONSELICE. Combustibile da rifiuti (Css) nel cementificio, l’assemblea pubblica promossa dalla Pastorale Sociale e del Lavoro ha evidenziato forti dissensi sull’autorizzazione in atto. Diversi sono stati i presenti che hanno contestato la richiesta avanzata alla Provincia dalla Cementeria: si teme, infatti, che il progetto di efficientamento energetico annunciato dall’azienda, che prevede una parziale sostituzione dei combustibili fossili attualmente utilizzati con Css-combustibile “non rifiuto”, porti la città della Rocca ad essere esposta a un maggiore inquinamento.
Venerdì sera la sala del Redentore era gremita dal almeno 300 cittadini monselicensi, spinti dalla necessità di approfondire. Secondo Marco Stevanin, il consulente tecnico nominato dal Comune, non vi sono pericoli per quanto riguarda la qualità dell’aria perché l’utilizzo di questo combustibile alternativo porterebbe a un notevole abbattimento delle emissioni in atmosfera, con una riduzione dell’anidride carbonica di oltre 100 mila tonnellate l’anno. Giorgia Bedin, assessore all’Ambiente, e il sindaco Francesco Lunghi, tra il rumoreggiare della sala, hanno spiegato che il Comune potrà avere parte attiva solo a partire dalla Commissione Tecnica Provinciale per l’Ambiente, che si terrà in Provincia il 21 settembre. L’amministrazione, che ritiene di non poter dire di no a priori per non essere esclusa dalle trattative, può intervenire solo in merito ai controlli.
Le componenti politiche dell’opposizione, tra cui Andrea Bernardini del M5s e Vittorio Ivis, capogruppo del Pd, hanno rimarcato la mancata volontà dell’amministrazione di un confronto con tutte le componenti cittadine attraverso riunioni “carbonare” con i vertici dell’azienda, necessarie secondo loro a velocizzare l’iter della richiesta nel silenzio generale. «Il consiglio comunale era stato fissato per il giorno 22, il giorno dopo la conferenza dei servizi in Provincia. Solo grazie alla nostra mobilitazione è stato indetto un consiglio straordinario per lunedì 19». Fermate l’iter autorizzativo che ne parliamo con calma, questa sembra essere la linea generale della mozione, anche per poter meglio analizzare alcuni aspetti, come l’articolo 19 del Piano Ambientale del Parco Colli, che non vanno presi alla leggera. Francesco Miazzi del comitato “Lasciateci respirare” ha poi fatto sapere all’assemblea che una decina di comitati e di associazioni hanno protocollato nel pomeriggio un’articolata osservazione che evidenza tutti i vizi della richiesta della Cementeria, nella speranza che questa sia sottoposta a un’accurata valutazione di impatto ambientale e sanitario. Queste considerazioni, con il permesso del Presidente del Consiglio, saranno lette lunedì in consiglio e nella stessa occasione verranno consegnate le più di mille firme raccolte in 5 giorni. Giovanni Beghini, dottore dell’Isde Verona, ha parlato degli effetti dell’inquinamento delle industrie insalubri di classe I, a cui appartengono anche i cementifici, presentandole come vere e proprie macchine di morte, artefici di patologie cardiovascolari e di malattie respiratorie.
Camilla Bottin
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