Riina junior a Padova, parla Pisanu: «Non vedo rischi»

PADOVA. «Può essere visto come un punto di infezione, come storicamente è avvenuto, ma credo che il rischio sia scongiurato perché le forze dell'ordine e la magistratura hanno messo in campo un'azione di prevenzione di tutto rispetto». Lo ha detto il senatore Giuseppe Pisanu, sulla presenza a Padova di Salvatore Riina jr, figlio del ex boss di mafia Totò Riina, in affidamento ad una cooperativa sociale a Padova.
Pisanu, Presidente della Commissione parlamentare antimafia, ne ha parlato a margine dei lavori della bicamerale nella due giorni in Prefettura a Venezia, rilevando che la presenza nel capoluogo euganeo è da attribuire al fatto che «il magistrato di sorveglianza avrà fatto sue delle opportune considerazioni sulla sicurezza». Per Pisanu «Riina jr a Padova è più controllato che altrove».
LEGA. La Lega darà vita a una raccolta di firme, con gazebo e postazioni mobili, domani mattina nelle piazze e nei quartieri di Padova per dire no alla presenza in città di Salvatore Riina Jr. Lo ha annunciato il segretario della sezione comunale di Padova del Carroccio, Massimo Bitonci. Ritenendo inconcepibile l'atteggiamento dell'amministrazione comunale, Bitonci ha deciso «di dare ai cittadini la possibilità di esprimere il proprio no a questa “scomoda” presenza in un tessuto sociale già fortemente minato dalla malavita». «Il bene comune è uno solo - ha dichiarato Bitonci - Padova non ha bisogno di figli di mafiosi e ci opporremo duramente affinché il “ragazzo normale”, come definito da Tina Ciccarelli, venga allontanato».
VALLARDI. «Al contrario di Liguria, Lombardia e Piemonte, il Veneto ancora si salva dalle infiltrazioni mafiose. E questo grazie ad amministratori pubblici che lavorano bene e che non sono coinvolti», spiega il senatore leghista Gianpaolo Vallardi, segretario della commissione bicamerale antimafia. Nel corso delle auduzioni è stato affrontato anche il caso Riina junior: «E’ sicuramente una “testa di ponte” all' arrivo di altri suoi fedeli per iniziare e coordinare attività illecite. Un vero peccato contagiare e contaminare con persone di questo genere mafioso un territorio che fino ad oggi era riuscito a combattere e a sopravvivere anche a Felice Maniero». Anche a nome di tutti i parlamentari veneti della Lega, Vallardi ha chiesto che il figlio di Riina «torni a casa sua prima che sia tardi. Il Veneto ha bisogno di autonomia e di risorse per rilanciare il lavoro e l'economia, non ha bisogno di mafiosi».
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