Rinvio a giudizio annullato per il carabiniere Canazza

MONTAGNANA. Ieri dopo mezz’ora di camera di consiglio il giudice Claudio Marassi ha annullato il decreto di rinvio a giudizio e restituito gli atti al pubblico ministero Roberto D’Angelo. È tutto da...

MONTAGNANA. Ieri dopo mezz’ora di camera di consiglio il giudice Claudio Marassi ha annullato il decreto di rinvio a giudizio e restituito gli atti al pubblico ministero Roberto D’Angelo. È tutto da rifare, visto che è stata accolta l’eccezione dell’avvocato difensore dell’imputato Stefano Fratucello. Il processo è quello che riguarda l’appuntato scelto dei carabinieri Angelo Canazza, 43 anni di Monselice, accusato di aver omesso di denunciare all’autorità giudiziaria i reati compiuti dai colleghi, a Montagnana, nonostante il suo ruolo di agente di polizia giudiziaria. Canazza, all’epoca in servizio alla stazione carabinieri di Montagnana, ritiene di essere innocente e ha voluto affrontare il dibattimento, a differenza degli altri imputati. Il reato, secondo il suo difensore, era a citazione diretta e non doveva passare per l’udienza preliminare. Inoltre, visto che i fatti erano stati commessi a Montagnana il tribunale di competenza era quello di Este e non di Padova.

Avevano già patteggiato il maresciallo capo Claudio Segata, 45 anni originario di Bolzano, già vice-comandante della stazione (2 anni, difensore l’avvocato Carlo Benini con la collega Silvia Saoncella); il carabiniere Giovanni Viola, 32 nativo di Avola nel Siracusano (un anno e 10 mesi, avvocato Giovanni Pavan); l’appuntato scelto Daniele Berton, 45 originario di Legnago in provincia di Verona (300 euro di multa, avvocato Giovanni Lamonica). I fatti erano del 2011 e riguardavano il trattamento riservato a un extracomunitario che disturbava in centro a Montagnana, accompagnato lungo il Frassine e morto, per altre circostanze, diversi giorni dopo. Canazza guidava l’auto ed eseguiva ordini dei superiori.

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