Risarcimenti non dovuti alla moglie del sindaco Condannato il dipendente

MASI. Il tentativo di ottenere fondi pubblici non dovuti è costato un anno e quattro mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena, a un cittadino di Masi. Si tratta di Gianantonio Vettore, 65 anni, all’epoca dei fatti responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Castelguglielmo, nel Rodigino.
Al centro della vicenda, che nei mesi scorsi aveva destato un certo scalpore in paese, ci sarebbe stato un tentativo di ottenere fondi pubblici ritenuti non dovuti. Un tentativo comunque non andato a buon fine. In sostanza, si sarebbe tentato, secondo la ricostruzione accusatoria, di ottenere contributi pubblici, destinati al ristoro dei danni post sisma del 2012, per un immobile di proprietà di Alda Tosini, 57 anni, moglie del sindaco uscente di Castelguglielmo ed ex assessore provinciale, Giorgio Grassia, 62 anni. La richiesta non avrebbe tuttavia risposto ai requisiti necessari.
Fu la Regione a bloccare l’iter della domanda, alla luce delle perplessità sorte. Sulla vicenda indagarono poi i carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Castelmassa. Oltre al cittadino di Masi, il Collegio del Tribunale di Rovigo, presieduto da Angelo Risi, ha condannato Massimo Bordin, 59 anni, ingegnere di Villanova del Ghebbo, ex sindaco di San Bellino, a un anno di reclusione, pena sospesa. Un anno e 4 mesi sono stati attribuiti anche a Grassia e alla Tosini, sempre con la sospensione condizionale della pena.
Per Grassia e per Vettore, il Collegio ha anche disposto l’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena, comunque sospesa, come per tutti, con la condizionale. Il pubblico ministero aveva chiesto condanne nell’ordine degli otto mesi, ma la condanna si è rivelata più severa. —
Nicola Cesaro
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