Risolto il rebus dei rifiuti nasce il Consiglio di bacino

PIOVE DI SACCO. I Comuni del Piovese e della Bassa hanno finalmente trovato la quadra per la nascita del Consiglio di bacino, l’autorità di controllo sui rifiuti prevista dalla legge regionale. Dopo un lungo braccio di ferro a spuntarla è stata la linea di Piove di Sacco che, sin dall’inizio e insieme a pochi altri Comuni, ha spinto affinché il Consiglio di bacino fosse autonomo rispetto al Consorzio Padova Sud, ente di secondo livello su cui sono confluiti i vecchi Bacini Padova 3 e 4, le loro funzioni e il personale. I 56 Comuni che dovranno istituire il Consiglio di bacino si sono dati come termine ultimo la fine di febbraio per approvare nei rispettivi consigli comunali la nuova convenzione che, oltre ai dettami della legge regionale aggiunge qualche novità.
«L’assemblea dei sindaci», illustra il primo cittadino di Piove Davide Gianella, «ha deciso che il direttore generale del Consiglio sarà scelto tramite un bando pubblico, per garantire la massima trasparenza. Inoltre la sede del Consiglio è stata fissata a Conselve. La legge prevede che il personale dei vecchi Bacini sia trasferito al Consiglio ma siccome si tratta di cinque persone e per il Consiglio che deve occuparsi esclusivamente di vigilanza del servizio sarebbero troppe, fino a quattro di queste potranno essere distaccate al Consorzio che provvederà al loro pagamento». Ma quale sarà il compito del nuovo Consiglio di bacino? «Si tratta di una autorità di controllo e vigilanza», sottolinea Gianella, «grazie alla sua indipendenza potrà mettere in atto una razionalizzazione dei costi per alleggerire le tariffe dei rifiuti, rivedendo l’impianto di queste ultime, le spese superflue e la composizione dei piani economico finanziari. Tutte le cariche del Consiglio, dalla presidenza al comitato di gestione sono gratuite, i sindaci non ricevono nulla, questo deve essere chiaro ai cittadini. Lo scopo non è moltiplicare i costi, ma ridurli. Ma per vedere effetti sulle bollette ci vorrà del tempo», anticipa Gianella, «perché prima dobbiamo dar vita al Consiglio e poi dar corso a un’analisi dei costi e, tramite il comitato di gestione e l’assemblea dei sindaci, concordare un piano di razionalizzazione del servizio».
I 56 Comuni del Piovese e della Bassa, quindi, superate le divisioni, si apprestano ad approvare la nuova convenzione, dandosi appuntamento per l’inizio di marzo in una nuova assemblea dove saranno nominati gli organi del nuovo Consiglio che, con mesi di ritardo rispetto a quanto prevedeva la legge regionale, inizierà finalmente la sua attività.
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