Rubata a Padova la bici a Tito, il “postino del pane”

PADOVA. «Pazienza per quella volta, per strada, mentre facevo pipì a una decina di metri di distanza. Chiudo un occhio anche per quella volta fuori dal negozio in centro. La terza nemmeno la ricordo più ma insomma, stavolta fuori dalla pizzeria proprio no. Non lo accetto».
Tito Panizza, 82 anni, è stato soprannominato “il postino del pane” perché ogni giorno raccoglie nelle piazze cibo che verrebbe buttato e lo consegna alla Caritas.
Nel 2015 ha ricevuto il Premio della Bontà Sant’Antonio, in centro è il beniamino di commercianti e ambulanti ma l’affetto della città non lo mette al riparo da questo fenomeno dilagante che sono i furti di biciclette.
«È stato mercoledì, poco dopo le nove di sera», racconta amareggiato l’anziano. «Mi trovavo davanti a una pizzeria in via Buonarroti, un locale che frequento, dove faccio due chiacchiere con gli amici. Mi sono distratto un attimo, mi sono rigirato e la bici non c’era più».
Nato a Torino nel 1937 da genitori veneti, per decenni ha lavorato in un piccolo negozio di alimentari in Prima Arcella. Tito è un uomo energico e caparbio. Appena scoperto il furto è andato alla ricerca della sua bicicletta in giro per la città.
«Sono andato a colpo sicuro in stazione e l’ho anche trovata», riferisce indignato. «Era incatenata davanti a un fast food di corso del Popolo, con la forcella distrutta e il telaio piegato. Me l’hanno rubata e poi distrutta. A quella gente non interessa di niente e di nessuno. Eppure dietro a ogni bici c’è una persona. E magari, come in questo caso, una persona che fa del bene».
Quattro bici rubate in quattro o cinque anni e le ricorda quasi tutte. «Ogni volta che si viene a sapere poi c’è qualcuno che me ne regala una nuova. Anche stavolta i commercianti del centro si sono indignati e so che qualcuno si sta muovendo. Io però voglio rendere nota tutta l’amarezza che provo di fronte a una città che non rispetta più un anziano come me».
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