Rubavano quintali di pasta del Pastificio Ferrarese e la rivendevano a negozi
Un magazziniere e un venditore dell'azienda di Conselve sono stati arrestati dopo tre mesi di attenti controlli

IN MANETTE. Da sinistra: Davide Vendramin e Sandro Maniero. Sopra: il pastificio
CONSELVE. Due dipendenti «storici», da anni in azienda, che godevano della massima fiducia dei titolari, sono stati arrestati con l'accusa di aver rubato e rivenduto notevoli quantità di tortellini e pasta fresca, anche un quintale al giorno. A finire agli arresti domiciliari un magazziniere e un venditore del Pastificio Ferrarese, nota azienda del Conselvano leader nella produzione di pasta fresca.
Sono accusati di concorso in furto aggravato e continuato e dovranno rispondere dell'appropriazione di parecchi quintali di merce. Il magazziniere è Sandro Maniero, 47 anni, di Conselve, mentre l'addetto commerciale è Davide Vendramin, classe 1962, residente a Terrassa. Le indagini dei Carabinieri di Conselve sono iniziate l'autunno scorso, quando il titolare Bruno Ferrarese si è rivolto ai militari insospettito da alcune voci che giravano su strani movimenti dentro e fuori l'azienda e probabilmente anche da alcune discrepanze tra la merce che usciva e gli incassi. Le indagini sono durate ben tre mesi e i Carabinieri hanno fatto ricorso anche all'uso di telecamere nascoste ed intercettazioni telefoniche per individuare i responsabili e coglierli in flagranza di reato.
Il meccanismo architettato dai due era semplice ma efficace. Maniero, il magazziniere, si preoccupava di far uscire la merce senza destare sospetti. Lavorando alla logistica aveva modo di intervenire sui prodotti in uscita e portar fuori dall'azienda più di quanto era previsto dagli ordinativi e dal piano di spedizioni, in modo che nessuno si accorgesse dell'ammanco. Una volta fuori, la merce in eccedenza veniva piazzata dal venditore Vendramin, probabilmente anche a negozi compiacenti. L'indagine in questa direzione è ancora aperta, proprio per verificare le eventuali responsabilità di possibili ricettatori che si sarebbero prestati ad acquistare la pasta fresca e i prodotti sottratti dall'azienda. Non è chiaro da quanto continuassero questi furti, ma sembra che l'attività fosse piuttosto redditizia, considerato che nei tre mesi di indagine i carabinieri hanno documentato un ammanco di almeno 25 mila euro. Il gip di Padova ha disposto la custodia cautelare, concedendo ai due gli arresti domiciliari perché incensurati.
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