“Santa Chiara Games” a Montegrotto per la riapertura del vecchio monastero

Dopo tre anni torna a vivere il monastero Santa Chiara di Mezzavia che, per lungo tempo, ha ospitato le suore dell’Istituto Terziarie Francescane Elisabettine. E lo farà con un weekend di festa che culminerà con la singolare iniziativa di domenica: i “Santa Chiara Games”.
Il monastero è stato preso in affitto dal Comune con una duplice finalità. Prima di tutto per offrire ai cittadini e alle associazioni un luogo per attività di vario genere. Il progetto prevede che la cooperativa Città Solare abbia in gestione le camere presenti nel monastero che saranno dedicate alle emergenze abitative, ad accoglienze di breve periodo anche per studenti, lavoratori o persone di passaggio.
La cooperativa si farà carico di un processo di coinvolgimento dei cittadini per condividere esigenze e idee per dare una nuova identità al monastero. Poi sarà la sede provvisoria della Croce Rossa fino al termine dei lavori di ristrutturazione dei locali di via Caposeda.
Il programma prevede sabato 13 alle 15.30 l’inaugurazione con il sindaco Riccardo Mortandello, Maurizio Trabuio (presidente coop Città Solare), Debora Diodati (vice presidente nazionale Cri), Nicola Alfonsi (presidente Cri comitato Terme euganee) e don Roberto Bicciato. Durante la cerimonia la Croce Rossa consegnerà gli attestati di benemerenza alle aziende e ai cittadini che durante la pandemia sono state vicine alla Cri. E poi le medaglie ai volontari per i 15 e i 25 anni di servizio. Verrà infine inaugurata una nuova ambulanza.
Domenica il monastero si animerà con i “Santa Chiara Games”: giochi da tavolo, di strategia e fantasy, ma anche giochi di una volta e spettacoli di burattini e gara di cosplay. Saranno tutti gratuiti e liberi. Inoltre ci saranno spazi per le associazioni ludiche, area mostra-mercato del gioco, una zona cibo, e spettacoli per bambini e famiglie. «L’idea» dice la vicesindaca Elisabetta Roetta «è che le porte del monastero siano sempre aperte e che i cittadini si sentano liberi di entrare anche solo per leggere un libro. La biblioteca può essere utilizzata come aula studio, per corsi e laboratori di vario genere; spazi quali il chiostro o la chiesetta potranno essere usati per eventi culturali, piccoli concerti, corsi di teatro».
«Abbiamo trasformato» aggiunge il sindaco Mortandello «la necessità di dare una sede alla Cri, durante i lavori di sistemazione di via Caposeda, in un’opportunità per la cittadinanza di far rivivere un luogo chiuso, di farlo diventare spazio di incontro. Con la possibilità di avere delle camere destinate all’accoglienza riusciamo a rispondere alle svariate domande di alloggio a basso costo, all’emergenza abitativa del nostro territorio e alla richiesta di accoglienza di breve periodo per chi è solo di passaggio». ––
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