Sante Bortolami lo storico narratore

Parlare di Voltabarozzo e non ricordare la figura dell’accademico Sante Bortolami (nella foto), significherebbe fare un torto al quartiere prima ancora che alla dedizione dello studioso. Nato, cresciuto e formato in quartiere, il professore di Storia medievale dell’università patavina, ha percorso brillantemente la strada accademica.
Voltabarozzo era ed è orgogliosa di Sante, tanto da ricordarlo in un libretto per i 700 anni della parrocchia e, Sante, era orgoglioso di essere “di Voltabarozzo”. Con cura e sapienza ne ha riscritto storia, architettura e bellezza. Con amore ne ha ricostruito tempi gloriosi e tempi disgraziati.
«Non era nato in città, ma a Voltabarozzo (nel 1947)», ha ricordato un collega e amico, il professore Antonio Rigon, «a Voltabarozzo era vissuto in via del Cristo e da qui non si allontanò mai troppo. Questo piccolo centro della campagna attorno a Padova fu il luogo mitico, sempre evocato, della sua fanciullezza, dell’adolescenza, della prima giovinezza, passata all’ombra della chiesa, del patronato e dell’Associazione cattolica». Tuttavia non fu il gruppo giovanile per eccellenza il suo luogo d’elezione, quanto l’altare, perché Sante si sentì sempre uno «zagheto», «un chierichetto inginocchiato a servir messa, a far tintinnare il campanello, a cantare insieme al celebrante ed ai fedeli».
Salmi, canti gregoriani ed inni devoti non stonavano accanto a canzonette popolari, cori alpini, motivetti anche piccanti. Blasfemo? Neanche a dirlo. Sante aveva «gioia di vivere», scrive ancora l’amico, «vitalità ed allegria: quelle che gli furono tolte lentamente, inesorabilmente, crudelmente dalla malattia, che affrontò con coraggio ma che alla fine lo vinse, il 3 novembre 2010, all’età di 67 anni».
Voltabarozzo fu la passione di questo prof fuori dall’ordinario. Per passione raccontava la storia del paese ai bambini delle scuole.
È lui stesso a narrare (registrato dalla segretaria della parrocchia) che «il nome “Volta” viene da “voltare”, “girare”, può derivare da una specie di gomito, di svolta improvvisa che fa il fiume, ma a Voltabarozzo sicuramente si fa riferimento ad una svolta improvvisa, di deviazione, che fa una strada quando si esce dalla città dopo un lungo rettilineo».
(e.sci.)
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