Sant'Urbano, la dottoressa in collegamento dall'Antartide

SANT’URBANO. Da Sant’Urbano alla Base Antartica Concordia Station: è un collegamento speciale quello che hanno vissuto i ragazzi delle scuole secondarie di Sant’Urbano. Alle 12, via Skype, gli alunni hanno potuto parlare con la dottoressa Antonietta Roveran, medico di Sant’Urbano impegnato in Antartide come responsabile della spedizione italo-francese nella base Concordia per conto dell’ente governativo Enea- Pnra (Programma nazionale di ricerche in Antartide).
La stazione si trova nel pieno del plateau antartico insieme ad altre due, una russa e una americana, peraltro molto lontane fra loro. La Concordia, per la sua particolare posizione, rimane aperta tutto l’anno per consentire esperimenti di glaciologia, sismologia, climatologia, astrofisica e fisica dell’atmosfera.

Antonietta Roveran, 56 anni, è nativa di Villa Estense e ha vissuto per molti anni a Sant’Urbano: dal gennaio 2013 è medico chirurgo dell’Usl 19 di Adria, dopo essere stata otto anni responsabile del centro traumatologico del San Camillo-Forlanini di Roma, dove è arrivata dopo quindici anni di lavoro nell’Usl 18 di Rovigo. Laureata nel 1985 a Padova e specializzatasi nel 1990 sempre presso l’ateneo patavino, il medico vanta anche studi alla Cleveland Clinic Florida e all’Università brasiliana di San Paolo.

«Nel periodo invernale, che va da febbraio a novembre, gli specialisti che abitano e lavorano alla base restano completamente isolati dal resto del mondo» spiega Roveran «Nessun mezzo, aereo o terrestre. può raggiungerci, poiché le temperature scendono a meno 80 gradi. Siamo in 13 componenti, perlopiù italiani e francesi, ma c’è con noi anche una rappresentanza svizzera e inglese. Tutti siamo qui da quasi un anno, dato che stiamo per concludere la nostra missione». Si tratta dell’undicesima missione da quando la base è stata aperta.
A cosa si deve il collegamento di oggi, che percorre oltre 15 mila chilometri di distanza grazie al web? «C’è la consuetudine, da parte dei vari “antartici”, di lasciare qui un cartello con l’indicazione del luogo di provenienza» spiega ancora il medico «C’è infatti un’area, sull’infinita distesa di ghiaccio, oramai preposta a questo. Spero sia cosa gradita sapere che anche Sant’Urbano sarà presente qui! Il cartello l’ho realizzato nel corso del lungo e buio inverno antartico, come bricolage serale. Sarà collocato all’esterno appena le temperature lo consentiranno».

E siccome tra le mansioni di chi è nella base c’è anche la divulgazione scientifica, oggi la Concordia entrerà in contatto con gli studenti del paese. È stata la stessa Roveran a contattare il sindaco Augusto Sbicego, amico di infanzia, per proporre questo ponte straordinario: «Ci colleghiamo con varie manifestazioni culturali, musei, scuole di ogni ordine e grado, quest’anno anche con l’Expo di Milano e con Samantha Cristoforetti quando era nello spazio. Vorremmo far conoscere la realtà dell’Antartide ai ragazzi di Sant’Urbano, e rispondere ad ogni loro curiosità».
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