Sartori Industriale chiude cassa integrazione per 60
PADOVA. Dopo 39 anni di leadership a nordest prima nella vendita, assistenza e riparazione delle automobili Mercedes ed oggi in quella dei camion e dei furgoni sempre della casa tedesca di Stoccarda, i Sartori-Diodati escono di scena dal settore delle concessionarie del Veneto.
Dopo la chiusura di alcuni anni fa della sede padovana della Sartori auto (con filiali anche a Treviso e a Venezia-Mestre) adesso cancelli chiusi anche nella sede della Sartori Commerciale ed Industriale spa di corso Brasile 7 a Padova. L’amministratore delegato Gabriele Diodati ha gettato la spugna un po’ a causa della crisi degli autoveicoli, un po’ per motivi familiari. Fatto sta che i 60 dipendenti della società padovana, tra impiegati, meccanici e venditori, con filiali anche a Bologna, Modena e Reggio Emilia, dopo un accordo istituzionale sottoscritto anche in Provincia, sono stati già messi in cassa integrazione straordinaria a zero ore, mentre gli amministratori della società stanno tentando di cedere la concessionaria ad un altro imprenditore del settore attraverso la cessione di un ramo d’azienda.
L’evolversi della situazione è seguita dai sindacalisti della Filcams-Cgil, Cecilia de Pantz e della Fisascat-Cisl, Antonio Imbriani. «Stiamo cercando di far arrivare ai lavoratori anche gli stipendi arretrati di febbraio e di marzo», sottolinea la segretaria della Filcams, «siamo in costante contatto sia con l’assessore provinciale al Lavoro Massimiliano Barison che con gli amministratori della Sartori Commerciale spa. Faremo di tutto per garantire ai dipendenti quello che devono ancora ricevere in base alle normative vigenti dell’attuale legislazione che regola il mondo del lavoro, prima, naturalmente, delle nuove regole che diventeranno esecutive in base al disegno di legge Monti Fornero, il cui testo è stato già trasmesso al Parlamento».
Tutto a favore dei dipendenti già a riposo forzato anche il commento di Antonio Imbriani: «Sappiamo per certo che tra la proprietà uscente e una società, di cui non conosciamo ancora il nome, è in corso da alcune settimane una trattativa serrata per la cessione di un ramo d’azienda», osserva il sindacalista della Cisl-Commercio, «vigileremo sino all’ultimo per verificare l’intero percorso del passaggio di proprietà che ci è stato annunciato. Naturalmente, se la trattativa andrà in porto la nuova società avrà l’obbligo di riassumere tutti o almeno una parte dei lavoratori rimasti senza occupazione. Purtroppo, di questi tempi, specialmente per quelli già avanti negli anni, trovare un nuovo lavoro è come vincere un terno al Lotto. Specialmente nel settore della vendita e dell’assistenza degli autoveicoli».
Felice Paduano
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