Schianto in moto muore a 50 anni

Uno schianto spaventoso, terribile sia per la sua dinamica sia perché alla guida della motocicletta c’era un centauro molto esperto. Eppure Marco Magnabosco, 50enne imprenditore padovano, è rimasto vittima della passione che ha coltivato per una vita intera. Nella notte fra martedì e ieri, alle due meno dieci, Magnabosco ha perso il controllo della sua Triumph mille schiantandosi contro la segnaletica stradale sopra una rotonda in via Bembo e venendo scaraventato sull’asfalto, morendo sul colpo. Un urto talmente violento che gli agenti della Polstrada di Piove di Sacco, accorsi per i primi rilievi, hanno trovato il corpo dell’uomo a quasi cento metri di distanza dalla carcassa della moto.
Magnabosco era un motociclista esperto. Da quasi 40 anni girava per i circuiti del nord Italia, collezionando decine di trofei per i suoi trionfi nelle gare amatoriali. Martedì sera, come spesso gli capitava, era andato a prendere l’aperitivo con gli amici storici in un bar di Roncajette. Lasciato il locale verso le 22 era andato a cena a casa di un amico a Casalserugo. Qui aveva tirato fino a tardi, mettendosi solo alle 1.40 in sella alla sua moto per tornare a casa in vicolo Leoni, in pieno centro di Padova, dove viveva assieme alla mamma. Dai rilievi effettuati dalla polizia stradale, sembra che l’uomo viaggiasse a una velocità molto elevata, probabilmente più del doppio del limite dei 50 chilometri orari fissato per una strada urbana come via Bembo. Sceso il cavalcavia dell’autostrada A13 che segna il confine fra San Giacomo e Padova (quartiere Salboro), Magnabosco ha continuato il suo viaggio in una strada deserta, probabilmente scordandosi che, cinquecento metri dopo il cavalcavia, la carreggiata si restringe e curva leggermente verso sinistra all’imbocco della rotonda. Magnabosco dev’essersi reso conto solo all’ultimo momento dell’incrocio tra via Bembo e via Salboro, al punto che prima della rotonda i segni della frenata lasciati dagli pneumatici sull’asfalto sono lunghi dieci metri. Una frenata improvvisa che non ha impedito all’imprenditore di prendere il cordolo del dosso a una velocità troppo elevata, che l’ha fatto sbandare, facendolo schiantare contro il cartello stradale posizionato al centro della rotonda. La moto è schizzata da una parte, il corpo dell’uomo da un’altra, cadendo violentemente sull’asfalto.
La prima persona a dare l’allarme e chiamare i soccorsi è stato un volontario della Croce Rossa, che passava casualmente da via Bembo. L’uomo ha tentato di rianimare Magnabosco ma si è accorto subito delle condizioni disperate del motociclista e, nonostante l’ambulanza del Suem sia arrivata in pochi minuti, il personale medico non ha potuto far altro che constatare il decesso a causa delle lesioni alla colonna vertebrale. Sul posto è giunta anche una pattuglia della polizia municipale che ha chiuso per 20 minuti, in entrambi i sensi di marcia, il tratto di strada di via Bembo tra l’incrocio con via Salboro e quello con via Dolfin. Il pm Vartan Giacomelli ha disposto l’autopsia e l’analisi tossicologica, per verificare se il motociclista avesse bevuto o assunto sostanze stupefacenti.
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